HomeTurismo & LifestyleDal caicco alla tonnara: Taormina alla resa dei conti con la crisi

Dal caicco alla tonnara: Taormina alla resa dei conti con la crisi

TAORMINA – “Orfana” del turismo russo spendaccione e tormentata dall’eco internazionale del caro prezzi che complica tutto, Taormina si prepara alla stagione estiva 2022 in un quadro generale ancora caratterizzato da tante incertezze e senza dimenticare gli strascichi di una pandemia che ha allentato la morsa ma non è ancora defunta. Al di là dei big spender che le sanzioni dell’Europa stanno spingendo per verso altre mete (vedi Qatar), mancano ancora all’appello parecchi di quei turisti stranieri che valgono l’85% di presenze ante-Covid a Taormina. Tra tanti enigmi si ha la ragionevole certezza che si va verso un’altra estate all’insegna dell’ennesimo assalto “mordi e fuggi”, quello che da sempre in Sicilia ama riversarsi dalle parti di Taormina (e nelle vicine Giardini e Letojanni) e, in tempi di crisi, ha scelto questo polo turistico ancora di più nel 2021. Il 2022 promette di consolidare le proporzioni già significative di quel trend e non è un caso che a Taormina ci si stia muovendo per provare a fronteggiare la marea umana attesa nei mesi di luglio e agosto e che potrebbe muoversi pure in anticipo se questo mondo inquieto si darà finalmente una calmata.

Taormina, intanto, allestirà il parcheggio al Piano Porto (c’è l’ok della proprietà) e pensa di mettere a disposizione degli avventori pomeridiani/serali anche l’ex parcheggio della stazione ferroviaria (dove si troverà un’intesa con la società titolare del piazzale, Interbus) e questi spazi per la sosta andranno ad aggiungersi al Lumbi e al Porta Catania. Il sindaco di Taormina, Mario Bolognari ha già preallertato Asm a fare la sua parte e l’ha anche invitata al prossimo summit del Comitato provinciale per la Sicurezza, in Prefettura. “La stagione estiva 2021 è stata particolarmente difficile a causa della affluenza di autoveicoli oltre le capacità di accoglienza della Città. Con gli organi dello Stato e le forze dell’ordine – ha fatto sapere Bolognari – siamo impegnati perché non si ripeta lo stesso disagio nella stagione prossima”. Martedì scorso la Commissione Anfiteatro Sicilia ha definito il calendario degli spettacoli al Teatro Antico e a giorni sarà convocato proprio un summit del Comitato provinciale per l’Ordine e la Sicurezza al fine di adottare un Piano di Sicurezza, con l’intenzione di “coinvolgere tutte le strutture pubbliche del territorio, dal Comune all’Asm e al Cas, oltre che tutti i soggetti privati disponibili, come, per esempio, la proprietà del parcheggio di Villagonia”.

La parola d’ordine è giocare d’anticipo, perché la stagione si avvicina e nelle prossime settimane si comincerà a passare dal deserto invernale al risveglio primaverile di un territorio che inizierà a rianimarsi. Il sogno infranto dell’oligarca e l’invasione dei cacchi lascerà spazio alla prevedibile tonnara agostana in Corso Umberto e all’assedio di Isola Bella. Risuoneranno a breve le sirene dell’eterno scontro tra il partito del lusso e il movimento a difesa della prossimità, ci sarà tempo e modo per provare a dirimere l’infinita contesa. Adesso si va oltre le supercazzole paesane, bisogna farsi trovare pronti per cercare di rendere vivibile la città, senza pretendere la luna ma aspettandosi perlomeno un’organizzazione più decorosa e meno caotica delle annate passate.

Non sarà l’estate del lusso, rivedremo l’assalto senza tregua dei flussi “paninari” e ci si dovrà adeguare, dandosi delle regole e se possibile frenando sul nascere la baldanza di chi spesso arriva da queste parti e pensa di fare il padrone di casa. I discorsi sul turismo di qualità e su quello di massa, gioco forza, si diradano al momento nell’aria di una Taormina dove aspettarsi dall’arrancante classe di governo attuale uno slancio più ampio di visione futura è chiedere troppo. Meglio concentrarsi sull’ordinaria amministrazione del presente e provare a fare l’essenziale in un territorio che ora deve congelare le chiacchiere, darsi un minimo di ordine e ricominciare subito a pedalare nell’interesse generale e riprendere a correre. C’è da mettere in sicurezza l’economia di Taormina e le tasche di imprese e famiglie martoriate da due anni di guerra al virus e un’altra guerra – quella vera in corso in Ucraina – che speriamo tutti finisca in fretta. Stavolta siamo davvero arrivati alla resa dei conti contro una crisi infinita: o ci si salva o si affonda e la sfida vale per tutti. La terza via non c’è, il resto è una (momentanea) minchiata che può attendere.

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