HomeAttualità e CronacaCoslovi: "Urge chiarezza sul cantiere per la nuova stazione di Taormina"

Coslovi: “Urge chiarezza sul cantiere per la nuova stazione di Taormina”

TAORMINA – Da Salvatore (Turi) Coslovi, noto e stimato professionista taorminese, riceviamo e pubblichiamo una lettera aperta che propone diversi spunti di riflessione sulle vicissitudini della Città di Taormina ed in particolare auspica chiarezza su come la Perla dello Ionio potrà affrontare le dinamiche e i disagi riguardanti l’attuazione del progetto per la nuova stazione ferroviaria ed il cantiere che presto verrà avviato in zona Via Garipoli-Sant’Antonio.

“Caro direttore, innanzi tutto, in premessa mi congratulo con te per la nuova avventura editoriale: Ad Maiora. Detto questo – scrive il geom. Coslovi – vorrei prendere spunto da alcuni recenti articoli di TN24 sia in riferimento allo stato del patrimonio immobiliare del Comune che sulla “campagna elettorale” già partita per le elezioni del sindaco nel 2023. La notizia del parziale crollo di un tratto di solaio della scuola Vittorino da Feltre, per fortuna senza conseguenze gravi, non sorprende, così come il viadotto di Contrada S. Antonio o l’immobile di Via Don Bosco etc. Non sorprende perché lo stato di abbandono e di incuria in cui versano tutti gli immobili del Comune è cronico e parte da lontano, per il semplice fatto che nessuno li ha mai considerati “patrimonio collettivo” da tutelare e valorizzare, ma come se fosse un fastidio possederli e non una risorsa. Ma la stessa sorte si riscontra su tutte le strade, marciapiedi spazi verdi (sic !) palazzi antichi, etc”.

“Criticare questo aspetto della gestione politico-amministrativa della città negli ultimi 30 anni è estremamente facile, è come “sparare sulla Croce Rossa”, ma potremo commentare in seguito questo argomento, mentre ritengo più attuale discutere sulla campagna elettorale e sui candidati che si propongono per le elezioni del 2023. Dal 1993, da quando cioè è cambiata la legge elettorale che prevede l’elezione diretta de sindaco alle prossime del 2023 saranno passati 30 anni e Mario Bolognari avrà amministrato per il 46%, i compianti Aurelio Turiano e Carmelo D’Agostino per il 10 %, Mauro Passalacqua per il 17%, Eligio Giardina per il 17%, quindi nel bene e nel male, ciascuno di loro è responsabile in questa misura (più o meno). Purtroppo Turiano e D’Agostino sono venuti a mancare prematuramente, ma gli altri tre sembra si vogliono riproporre per la prossima tornata elettorale assieme ad altri contendenti che hanno avuto ruoli importanti nelle varie amministrazioni in questo stesso periodo”.

“Capisco che è ancora prematuro ma non ho, sino ad ora, sentito nulla sui programmi per il futuro di Taormina, prendendo atto che questi primi due anni di Covid hanno creato non pochi problemi all’economia di tutto il comparto turistico e commerciale. Ma non solo non è ancora tutto finito, oggi ci sono nuove nuvole scure sul futuro per quello che sta succedendo in Ucraina, che coinvolge tutta l’Europa e oltre. Certamente nei prossimi mesi avremo la possibilità di valutare più a fondo i programmi di ciascun contendente, ed è per questo che voglio, provocatoriamente, inserire nel dibattito un argomento che ci coinvolgerà tutti nei prossimi dieci anni (almeno), e cioè la sciagurata idea di realizzare la nuova stazione ferroviaria in località Sant’Antonio-Lumbi e dintorni. Avevo già espresso circa un anno fa il mio giudizio negativo su questa “opera”, ricevendo fra l’altro un enorme consenso da chi aveva letto quella mia nota”.

“La domanda che pongo al sindaco Bolognari, attualmente in carica, e a quanti si propongono per la prossima tornata elettorale è la seguente: vi rendete conto di cosa significherà un cantiere di tali dimensioni con migliaia di operai a regime, decine e decine di migliaia di metri cubi di roccia scavata sotto Taormina per le gallerie, per i pozzi, per le strade di servizio etc. etc. e le migliaia di metri cubi di cemento, le centinaia di migliaia di tonnellate di ferro che giornalmente una marea di camion dovranno portare nei cantieri? Ci sarà la Impregilo di turno o chi per essa, che già ha creato tanti problemi alla città, contribuendo al dissesto economico a condizionare tante future decisioni sul traffico, sull’ambiente etc. Come si pensa di affrontare questo problema? Avete già in mente una soluzione? E a questo proposito chiedo al sindaco se è vera la notizia (da bar naturalmente), che sarebbero stati richiesti i locali della Scuola Convitto Albergo per gli uffici dell’impresa (WeBuild, ndr) che gestirà l’appalto? Se è vera, a che titolo si prenderebbe questa decisione? Il patrimonio è di tutti. Spero che su questo argomento non solo gli Albergatori e i Commercianti e gli ambientalisti, ma tutti i cittadini si pongano le stesse domande nella speranza che qualcuno ci dia delle risposte serie e veritiere”.

Salvatore Coslovi Longo

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