Si parla ancora di intelligenza artificiale per vini e spiriti. In base a una nuova ricerca condotta da Tank – come riporta Federvini -, è stato registrato che il settore delle bevande e degli alimenti è al quarto posto nell’adozione dell’intelligenza artificiale nelle mansioni lavorative. Secondo il report un annuncio di lavoro su 100 nel settore alimentare e delle bevande richiede un’esperienza di lavoro con l’IA. Le conclusioni del rapporto suggeriscono che sempre più lavori richiedono ai lavoratori di “utilizzare gli strumenti AI in modo responsabile e in modo che apporti valore”.
L’intelligenza artificiale ha il potenziale per fornire una rilevazione precoce delle invasioni di parassiti, monitorare le condizioni delle piante e sorvegliare più attentamente il processo di vinificazione. L’IA sta svolgendo un ruolo cruciale anche nell’aiutare i produttori di vino adattarsi alle difficoltà causate dal cambiamento climatico. Fino all’85% delle regioni vitivinicole del mondo è a rischio di aumentare delle temperature, secondo le Proceedings of the National Academy of Sciences. Tali progressi nell’intelligenza artificiale potrebbero rivelarsi fondamentali per la futura sicurezza dell’industria.
Inoltre – continua Federvini -, l’algoritmo potrebbe anche essere utilizzato per monitorare il processo di vinificazione, identificando se i composti nel liquido corrispondono all’origine sull’etichetta. Tuttavia molti esperti mettono in guardia da un utilizzo dell’AI esteso e senza controllo:, il critico di vino Antonio Galloni all’edizione di quest’anno del Vinitaly ha ricordato che “non ci sono scorciatoie per fare un grande vino”.