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CINA ALLO SCOPERTO: APERTURA ALLA RUSSIA PER LE ARMI, GLI USA “AVVERTONO” PECHINO

Nel 18esimo giorno di guerra in Ucraina, le delegazioni ucraina e russa hanno deciso di sospendere i negoziati in videoconferenza per una “pausa tecnica”. In sostanza i negoziati per la pace non decollano e la pace resta lontana.

Intanto fonti del Pentagono citate dalla Cnn ritengono che l’avanzata di “quasi tutte” le forze russe “rimane in una situazione di stallo” ma gli Stati Uniti hanno riferito agli alleati che la Cina ha segnalato la sua disponibilità a fornire assistenza militare alla Russia a sostegno dell’invasione in Ucraina. Lo riporta il Financial Times. Sia la Cina che il Cremlino avevano invece smentito la notizia di una richiesta di «assistenza militare» avanzata dalla Russia a Pechino. Le cose starebbero diversamente. Secondo Pechino ricostruzioni diffuse dagli Usa sulla richiesta russa di armi e di altre forniture alla Cina «sono solo disinformazione» americana, ha ribadito il portavoce del ministero degli Esteri, Zhao Lijian. Più tardi è arrivata anche la smentita del Cremlino, con Mosca che precisa di avere gli armamenti necessari per proseguire l’offensiva. Ma i sospetti crescono e molti osservatori ipotizzano che la Cina stia facendo il doppio gioco, smentendo da una parte il suo coinvolgimento nel conflitto al fianco dei russi e dall’altra continuando a strizzare l’occhio proprio a Putin.

Si tratta di uno snodo cruciale per la vicenda. L’ambasciata cinese negli Stati Uniti domenica ha affermato di non essere a conoscenza di alcuna richiesta russa o risposta positiva cinese a Mosca. La notizia di un coinvolgimento di Pechino a supporto della Russia, se confermata, alzerebbe notevolmente il livello di scontro tra diversi Paesi scaturito dalla guerra in Ucraina. Al momento, Stati Uniti, Unione europea e Gran Bretagna hanno imposto dure sanzioni finanziarie contro Mosca, e hanno avviato la consegna di armi all’esercito ucraino perché possa difendersi dall’invasione.

Jake Sullivan, consigliere per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti, ha incontrato oggi a Roma Yang Jiechi, alto diplomatico di Pechino. Prima dell’incontro, Sullivan aveva detto che la Cina si troverebbe ad affrontare le «conseguenze» delle sue azioni se aiutasse la Russia ad aggirare le sanzioni. «Stiamo comunicando direttamente e privatamente a Pechino», ha detto alla Cnn, che «ci saranno assolutamente delle conseguenze» di fronte a tentativi di aggirare le sanzioni. «Non permetteremo a nessun Paese di diventare un salvagente» per la Russia. Gli americani avvertono: se Pechino entra in campo, l’escalation della tensione potrebbe arrivare al punto di non ritorno.

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