TAORMINA – Il Centro Parrocchiale di Taormina saluta il Carnevale 2024 con entusiasmo e fa un bilancio positivo dell’evento, che ha visto sfilare i giovani (ma anche gli adulti) di questa grande famiglia nel segno di un tema tra storia e attualità: la Thailandia.
“L’antico Regno del Siam, fondato nel 1300 – spiega il Centro Parrocchiale – fu un tempo uno dei quattro regni dei siamesi famoso per lo sfarzo e la magnificenza dei suoi templi e palazzi. Trasformato successivamente in quella che tutti conosciamo come Thailandia, letteralmente “terra degli uomini liberi”. Quest’anno il gruppo in maschera del Centro Parrocchiale ha voluto rendere omaggio a questa bellissima terra d’oriente – famosa per le sue spiagge, le acque cristalline e il relax ma anche per la sua storia centenaria, la sua raffinata cultura dell’ospitalità e la sua grande spiritualità e infine, per il grande legame che i Taorminesi hanno con la Thailandia da tempo. Il gruppo in maschera “Carnevale in Thailandia – l’antico regno del Siam” è composto da oltre 130 partecipanti con i bambini e i ragazzi dell’oratorio, gli animatori, i genitori, gli educatori e i volontari che ogni giorno – durante tutto l’anno – costruiscono la nostra comunità”.
“Il grazie va a tutti ma in particolare a quanti hanno realizzato i costumi – cuciti interamente a mano e su misura: le nostre mamme e nonne sarte instancabili e coraggiose; il gruppo del laboratorio che ha realizzato gli accessori, i magnifici cappelli; gli animatori e i giovani per le strutture che avremo modo di ammirare durante la coreografia creata su musica tradizionale”.
“Un ringraziamento importante al gruppo di papà e uomini che hanno curato l’aspetto tecnico, mettendo in sicurezza tutto e garantendo sempre un divertimento secondo le regole attorno alla immancabile mini-moke mascotte ufficiale del nostro gruppo in maschera. Ringraziamo la Geka – conclude il Centro Parrocchiale Taormina – che ogni anno ci fa ballare e divertire con il loro supporto audio. Infine, il grazie più grande va al nostro Padre Carmelo (mons. Carmelo Lupò, ndr): è la nostra insostituibile guida. Grazie non solo per ciò che ci invoglia a fare, grazie per ciò che ci insegna a fare – con la sua maestria e raffinatezza ha ideato ogni singolo elemento di questi costumi e strutture – ma grazie soprattutto perché tutto ciò lo fa con noi, trascorrendo le giornate e anche le nottate con le mani in pasta: questo significa servire la propria comunità ed essere “padre”. Grazie padre Carmelo, ti vogliamo bene”.