HomeEditorialiCarnevale Taormina, avanti tutta. Multe e figura di...? Era uno scherzo

Carnevale Taormina, avanti tutta. Multe e figura di…? Era uno scherzo

TAORMINA – “The show must go on” cantavano i Queen e parafrasando quei giganti della musica il concetto viene applicato alla lettera anche nella piccola Taormina, dove il Carnevale 2024 si è già consegnato di diritto alla storia della città. Poco male, peccato che stavolta ci sia poco da poter vantare. Tutto in 24 ore, dalla tempesta alla quiete apparente, è la fotografia perfetta di Taormina.

Domenica 11 febbraio 2024, inutile girarci attorno, è una di quelle date che verranno ricordate dai posteri come una figuraccia senza precedenti per la Città di Taormina, che aveva la possibilità di far parlare di sé per la bellezza dei suoi carri, per i colori e la qualità dell’evento. Invece alla fine arriva lo scivolone sulla buccia di banana. I carri sono stati sequestrati e multati e, nel silenzio poi assordante delle Istituzioni, la città è finita sulle prime pagine, sbeffeggiata, derisa e presa in giro da più parti. Troppo semplice, però, prendersela con la Polizia locale e scaricare la colpa sul Comandante Daniele Lo Presti e i suoi agenti, che hanno fatto il loro lavoro e hanno applicato la legge.

Ancora più ingeneroso immaginare di mettere in croce i carristi, tutta gente, giovani e adulti, che hanno dedicato tempo, fatica e tanta passione, da diverse settimane a questa parte, alla realizzazione dei carri e che poi sono andati incontro a questo spiacevole “fuori programma”. I protagonisti del Carnevale sono loro, non altri. E se ai giovani togliamo l’entusiasmo di questi momenti e facciamo passare pure la voglia di fare le cose belle come i carri e di animare una festa, allora andiamo tutti a casa a fare altro. E’ un gesto sicuramente apprezzabile quello di aver deciso di sfilare martedì, specie nel caso di quelli che lo faranno senza i carri sequestrati. Ancora di più va evidenziato l’atteggiamento composto e di grande dignità dei carristi che oggi avrebbero potuto scatenare l’inferno e “sparare a zero” con accuse a destra e a manca su questa vicenda e magari fanculizzare tutti e tirarsi fuori dal martedì di Carnevale. Invece, nonostante la rabbia, l’amarezza e la delusione, hanno dato una lezione di stile. Hanno fatto prevalere l’amore per la loro città, sono andati nel pomeriggio al Comune a riunirsi con gli amministratori e poi hanno comunicato che loro martedì pomeriggio ci saranno, comunque.

E poi c’è il Comune di Taormina. L’appassionante sfida social, all’ultimo post, sul Carnevale 2024 ad un certo punto si è arenata domenica sera, sul più bello. All’improvviso il black out. Le dita degli smartphone si sono fermate, pietrificate al cospetto del blitz della Polizia locale. Da quel momento è calato un surreale ed imperturbabile silenzio generale. I soliti malpensanti subito a dire che la notte delle bocche cucite è stato un ordine di scuderia. Zero post, zero commenti, zero selfie. Anche Zuckerberg si è chiesto se dopo le immagini festanti dei carri giunti in piazza IX Aprile alcuni profili social istituzionali da queste parti fossero stati inghiottiti dalle tenebre di Mondragone. Poi, lunedì mattina, il sindaco Cateno De Luca, a sua volta, ha glissato nella sua diretta social, spiazzando e deludente chi magari si attendeva il buongiorno con un attacco frontale al Comandante Lo Presti. Scateno ha optato, invece, per una magistrale interpretazione teatrale: “Domani cercherò di passare da Taormina, anche perché ci sono dei carri meravigliosi, dedicati anche a me. E’ giusto passare e ringraziare per questa scelta che hanno fatto nei miei confronti“. Capolavoro di resistenza ecumenica, anche perché le chat della maggioranza raccontano altro e l’arrivo del sindaco in municipio, a Taormina, è avvenuto nella stessa mattinata. De Luca è arrivato al Comune incazzato eccome.

Alla fine della fiera la sfilata si farà, il confronto pomeridiano in municipio ha partorito un bell’andiamo avanti. Il Carnevale è, più o meno, salvo. La toppa è messa, alleluia e a contorno pare sia pure arrivata una promessa “non ufficiale” di sostegno ai carristi sugli strascichi delle sanzioni ai carri. Ma questo non ditelo a nessuno e non scrivetelo sui giornali. A proposito, un dubbio atroce ci assale: ma alla fine si è capito di chi min***a sono le responsabilità dell’accaduto? Ma soprattutto: qualcuno chiederà scusa alla città?

La vicenda dovrebbe insegnare qualcosa, perlomeno in termini di attenzione quando si tratta dell’immagine della città. A Taormina ci vantiamo del primato di presenze turistiche ma poi non ci accorgiamo che siamo dei campioni mondiali nell’arte del farci male da soli. E la politica deve riflettere più di chiunque. Come Orfeo nel recupero dagli inferi della sua Euridice, il tempo non è più quello del voltarsi indietro a specchiarsi nei trionfi di ieri, già smacchiati dalla rudezza di oggi. Lì fuori la fiducia sta diventando arida come la tuta gold di Mahmood a Sanremo.

E allora eccola la carica del palazzo municipale: “Vi aspettiamo alla sfilata dei carri e poi tutti in piazza Duomo a ballare”. Ma sì, chi se ne frega della gran figura di.. per la città. Taormina è unica, anche nel fare l’elastico con il suo innato masochismo. It’s Carnival Party… Let’s come together, right now, oh yeah, in sweet harmony…. Ora indossate i costumi, mettetevi le maschere e soprattutto non dimenticate le camicie. Possibilmente quelle belle strette…

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