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Bolognari attacca De Luca: “Asfalto di questi giorni con il bilancio. Stupido, non lo sapevi?”

TAORMINA – Volano ancora stracci tra Mario Bolognari e Cateno De Luca in questo finale ad alta tensione della campagna elettorale a Taormina per le Amministrative 2023. Nuove bordate di Bolognari, che così va all’attacco di De Luca.

“Il bilancio è stato approvato il 4 maggio. Ecco perché quello lì (De Luca, ndr) adesso da 20 giorni va in giro dicendo che hanno messo l’asfalto e stanno aprendo. Grazie, stupido, ma non lo sapevi?”.

“Voglio dire che avrete notato anche voi che sono stati fatti in questi giorni una serie di lavoretti, buche e asfalto e subito hanno detto che siccome siamo sotto elezioni ci siamo dati da fare. La cosa è diversa. Ma dall’altra parte c’è il prosciutto nelle orecchie. Questi piccoli lavori, che fanno parte della normalissima amministrazione quotidiana, per riparare un muretto, una buca, riparare un tubo dell’acquedotto e una fognatura sono tutti interventi di manutenzione straordinaria. Queste somme nel bilancio vanno pescate tecnicamente in una parte che riguarda gli investimenti, non le spese correnti. Le spese correnti sono gli stipendi dei dipendenti, le bollette Enel. Come quelle che hanno le famiglie. E se uno non paga la bollette si toglie il servizio. Se c’è un guasto bisogna affrontarlo. Questa parte di spesa, che noi chiamiamo investimenti, non può essere utilizzata se il Comune non ha i conti apposto. In questo Comune abbiamo fatto piani di riequilibrio, rimodulazione del piano, rientro e pagamento debiti, dichiarazione di dissesto. Quindi tutte queste cose non le abbiamo potute fare”.

Non è mancato un nuovo attacco anche all’altro candidato “deluchiano”, Alessandro De Leo: “Voglio dire una cosa su questo De Leo, che mi ha definito fantoccio. Gli spiego cosa vorrebbe dire tecnicamente. Che qualcuno mi ha messo qua. Ma è lui il fantoccio. Lo è veramente. E’ candidato di una lista dove i suoi candidati non lo faranno votare. Voteranno per quell’altro di cui non dico più il nome”. 

Poi la frecciata finale: “Ma quanto è bello parlare in una piazza vuota. Ma come diceva mio padre piazze piene, urne vuote. Ora andiamo a vincere”.

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