HomeAttualità e CronacaArnault compra a Taormina e boccia lo shopping virtuale

Arnault compra a Taormina e boccia lo shopping virtuale

La rivoluzione all’insegna dello shopping virtuale con Metaverso almeno per adesso può attendere. Il Metaverso di Mark Elliot Zuckerberg non convince, almeno in questo momento, il magnate francese Bernard Arnault, il n.1 del colosso del lusso Lvmh e proprietario anche di due alberghi di lusso a Taormina.

Il fenomeno del momento ha già sedotto molti big player del fashion system come Prada, Moncler, Nike e alcune maison della galassia Kering, spinge i big dell’economia mondiale a prenotare uno spazio virtuale, eppure non per tutti è così e c’è chi resta diffidente.

Arnault, padrone di una multinazionale da 64,2 miliardi di euro nel 2021 durante la presentazione dei risultati annuali – come evidenziato da Milano Finanza – ha dichiarato: «Non siamo interessati a vendere sneakers virtuali per 10 euro. Attualmente siamo nel mondo reale a vendere prodotti reali. Senza dubbio il Metaverso è un tema accattivante, interessante e divertente ma dobbiamo vedere quale sarà l’applicazione nella moda. Se non è fatta bene potrebbe avere risultati catastrofici». Meno duro il giudizio sugli Nft, su cui intravede possibilità di sviluppo.

“Morgan Stanley – sempre secondo Milano Finanza – stima che l’opportunità del Metaverso in generale possa incrementare l’ebit dei marchi del lusso del 25% entro il 2030 raggiungendo un valore di 50 miliardi di dollari (43,7 miliardi di euro al cambio di ieri). Mentre la società Grayscale investment in un recente report sul tema ha addirittura dichiarato che il fenomeno rappresenterà un mercato da mille miliardi di dollari (875 miliardi di euro). Sicuramente un altro grande driver, hanno concluso Filippo Bianchi e Simone Gentili, rispettivamente managing director & partner e principal di Bcg-Boston consulting group, è l’interesse che hanno i giovani consumatori verso la dimensione virtuale. «Ciò pone una domanda strategica importante ai brand della moda e del lusso, che stanno cercando il miglior compromesso tra la tutela della competitività e la necessità di sperimentare nuovi canali di business, per rimanere al passo con le evoluzioni dei comportamenti delle nuove generazioni e per garantire ispirazione, awareness e anche ricavi»”.

Arnault vuole ancora puntare sulla realtà più che sul virtuale, aprirà altri punti vendita “fisici” e nella lista italiana della spesa adesso c’è anche la volontà sempre più concreta di aprire un punto vendita di lusso nel centro storico di Taormina.

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