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“Adotta un campo di grano”: il progetto di Santoro, il “re” della pizza

TAORMINA – Dopo l’accordo siglato il 30 novembre scorso tra i Pizzaioli Siciliani aderenti a Federazione Italiana Pizzaioli, il Molino Crisafulli Soc. Coop. Agricola e Comune di Mongiuffi Melia, il primo polo turistico siciliano si muovono i primi passi per l’ambizioso progetto di tutela della Pizza Siciliana doc.

L’iniziativa riflette la volontà del presidente Fip, Santoro, di imprimere una svolta nella valorizzazione di questo settore e di arrivare a centrare l’obiettivo all’insegna dei prodotti tipici e delle peculiarità del territorio, in un’ottica di mangiar bene e sano.

Santoro, nato a Taormina, per molti anni ha vissuto e gestito qui le proprie pizzerie, tra Taormina, Giardini Naxos e Letojanni, poi nel 2008 decise di lasciare l’Italia, iniziando a quel punto il suo percorso di ricerca e studio in giro per il Mondo. Svizzera e poi Australia, dove ha vissuto gli ultimi 10 anni, ma non solo, si è dedicato anche a delle prestigiose consulenze: in Ucraina, in Iran, negli Emirati Arabi, in Cina ed ancora nel Regno Unito, in Inghilterra e Scozia, e in India.

Ha messo nel suo bagaglio umano e professionale informazioni, segreti del mestiere e dettagli importanti. Quindi il suo ritorno in Italia nel luglio 2019, con l’idea iniziale di rimanere il tempo necessario per far studiare l’italiano alla figlia più piccola. Ma il Covid ha stravolto i programmi della famiglia, come d’altronde nella vita di tanti altri milioni di persone nel mondo, cosi in piena pandemia Santoro ha deciso nel 2020 di rivisitare i luoghi dei propri antenati e tra questi, nella Valle del Ghiodaro, il borgo di Mongiuffi Melia ed un territorio dove i nonni materni erano nati e cresciuti. Ha ritrovato amici e parenti e ha riscoperto gli odori i sapori della sua infanzia, insieme a un gruppo di ragazzi e con due noti chef ha rispolverato una vecchia ricetta, la Vastedda Muciffota, un pane realizzato con grani antichi siciliani, che in quella vallata venivano coltivati.

D’altronde, la Valle del Ghiodoro, nel dopo-guerra, aveva piu di 9 mulini, e questa la dice lunga sulla produzione di grano, ma non solo, con tante altre prelibatezze, le castagne, il buon vino che ancora in molti producono, e gli ortaggi di stagione: cosi Santoro, spinto dai ricordi, ha continuato la sua ricerca di altre ricette e tra queste quelle della nonna materna Angelina, la focaccia sotto sale, di cui ha registrato su un’apposito registro l’autenticità, e quella del pane detto vastedda e poi della focaccia.

Coinvolto dall’Amministrazione comunale di Mongiuffi Melia, dal sindaco Rosario D’Amore, e dall’assessore Marcello Longo, lo chef Santoro ha iniziato a collaborare con il borgo turistico e nel mese di novembre, in occasione della 17esima Festa di San Martino, che ha coinvolto diversi piccoli produttori, ha fatto scendere “in campo” i maestri pizzaioli dei paesi vicini, creando due giornate molto apprezzate di cooking show, ma soprattutto dando lustro ad un prodotto di qualità con i grani antichi e i prodotti del territorio. Santoro ha coinvolto la Condotta Slow Food Alcantara Taormina, della quale è responsabile dei percorsi enogastronomici e ha richiesto e ottenuto la collaborazione di un mugnaio tra i più apprezzati in Sicilia e nel Sud Italia, ovvero Tano Sammartino, che insieme ai figli si è reso disponibile a donare la semenza per ricoltivare i grani antichi: tra questo il Margherito.

Adesso è il momento della svolta. Adotta un campo di grano è l’idea vincente di riscoprire le tradizioni, custodire ed esaltare le peculiarità dei luoghi, per tramandare alle future generazioni la storia e le ricette di questa zona. Insieme ai contadini e con i cittadini del borgo. Cosi Mongiuffi Melia e il polo turistico di Taormina diventano idealmente anche un luogo di rinascita, con i grani antichi e non solo. Sono tanti i progetti in corso, che vedranno coinvolta questa vallata e la sfida sembra soltanto al punto di partenza.

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