TAORMINA – Proseguono le grandi manovre in vista delle prossime elezioni amministrative a Taormina ma non si schioda per il momento la situazione di stallo sulle candidature. “E’ presto, se ne riparlerà dopo le regionali”, è la risposta di circostanza che da una parte e dall’altra gira sull’argomento ma non è esattamente così. La realtà ha altre sfumature e tutti si guardano attorno già da un pò ma nessuno ci sta (giustamente) a scoprire adesso le carte.
Il sindaco in carica, Mario Bolognari, attende di capire chi sarà il candidato dall’altra parte, quale aggregazione si costituirà e se l’opposizione si spaccherà in almeno due liste come pare possibile. A quel punto, al netto di qualche suo dubbio di carattere personale sulla ricandidatura, tirerà una riga e scioglierà la riserva, comunicando se intenderà correre per tentare il poker di successi o se, invece, sarà giunto il tempo di fermarsi alla naturale conclusione della legislatura e chiudere la sua carriera politica da imbattuto (al momento 3 candidature a sindaco di Taormina e altrettanti successi, senza dimenticare l’elezione alla Camera dei Deputati nel 1976).
Ad attendere questa decisione nella maggioranza c’è Mario D’Agostino, che punta alla sindacatura e inizia a riflettere e guardarsi attorno con qualche perplessità sull’estenuante protrarsi di un’attesa che, ad un anno dal voto, rischia di farsi logorante. E nel frattempo prosegue il braccio di ferro nell’opposizione tra i vari “papabili” alla candidatura in una situazione che sin qui resta lontana da una “fumata bianca”.
La corsa alla prossima sindacatura, insomma, è come una partita a scacchi dove ciascuno attende la mossa dell’altro. E al momento il sindaco Bolognari prende tempo, “congela” una partita in cui lui aspetta le mosse degli altri ma sa che anche dall’altra parte gli avversari come pure gli alleati) attendono la sua mossa. Perché come diceva il grande campione di scacchi Garri Kimovič Kasparov “è come controllare il caos” e “la più grande capacità negli scacchi risiede nel non consentire all’avversario di mostrarti ciò che è capace di fare.”