HomeItalia - EsteriVoto in Russia: Matteo, tu scendi dalle stelle?

Voto in Russia: Matteo, tu scendi dalle stelle?

In Ucraina c’è una guerra che va avanti da oltre due anni a suon di morti, orrore e devastazione totale, un Paese aggredito in casa propria, invaso e praticamente raso al suolo. In Russia c’è una dittatura camuffata da democrazia nella quale gli oppositori vengono uccisi uno dopo l’altro e si va al voto per delle elezioni farsa. Eppure in Italia di tutto questo qualcuno non se n’è accorto.

“Quando un popolo vota ha sempre sempre ragione, le elezioni fanno sempre bene sia quando uno le vince sia quando uno le perde”. Avete capito bene, qualcuno ha pronunciato queste parole ed è un ministro del governo italiano, il segretario della Lega, Matteo Salvini a margine di un convegno sul trasporto pubblico locale a Milano. Roba da non credere se non fosse che ormai Salvini ci ha abituato a questo ed altro.

Eppure in certi casi dovrebbe esserci un limite alla decenza e dovrebbe sussistere un minimo di rispetto per l’intelligenza collettiva, ancor prima che per la gente bombardata o costretta a subire un regime. E allora Salvini riaccende l’eterno dibattito: ci è oppure ci fa?

Dice che “un popolo che vota ha sempre ragione” ma forse non ha capito, oppure lo sa eccome e fa lo gnorri, che in Russia è andata in scena una pantomima, con la gente spiata e controllata, costretta a recarsi ai seggi per votare un candidato senza rivali, che doveva stravincere e raggiungere una percentuale bulgara e questo dato megalomane lo ha avuto, con un 87% farlocco di consensi che la dice lunga su cosa siano state le elezioni in terra russa. I soliti malpensanti ricordano come la Lega, al pari dei vari altri partiti di destra e sinistra, praticamente un intero arco costituzionale o quasi, ha ossequiato nel tempo Putin e allora poi ascoltare certe dichiarazioni palesemente demenziali diventa quasi una naturale conseguenza di ciò che è stato.

Salvini racconta che “le elezioni fanno sempre bene sia quando uno le vince sia quando uno le perde”. E quindi? Cosa voleva dire? Boh, noi non l’abbiamo capito e forse nemmeno lui, perché in questo caso le elezioni fanno male, malissimo, alla democrazia e fanno bene soltanto al delirio totalitario di Vladimir Putin. Poi che uno vinca o perda è un’altra storia, e qui Putin si è abbonato alla vittoria senza avversari come Salvini si è ormai abbonato, a sua volta, a quell’8% che pare destinato a diventare il suo capolinea e a far saltare la sua segreteria dopo le Europee. Gli italiani, d’altronde, si sono stufati delle supercazzole del Capitano. E’ arrivato il momento che vada a casa, a riposarsi dopo tanti anni di televendite politiche. Il 9 giugno si avvicina e Salvini è al dessert, alla frutta, appiattito e aggrovigliato nella rete delle sue stesse minchiate arcitrite, che non fanno più presa sull’elettorato. Di questo passo Fedriga e/o Zaia gli faranno lo scalpo e si prenderanno le chiavi della Lega, con tanti saluti alla stagione politica di Mister Papeete.

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