TAORMINA – Nelle scorse ore ci eravamo soffermati con un approfondimento ad hoc su TN24 sul paradosso di una stagione di grande ripartenza per il turismo a Taormina, alla quale però si fa fatica a dare un seguito almeno per prolungare il movimento sino al 31 dicembre. Non a caso abbiamo ricordato come fare turismo a Taormina non possa essere materia per chi farebbe fatica anche a gestire la bancarella del torrone.
E una condivisibile riflessione in tema è arrivata da Nicola Salerno, general manager di Egmont Viaggi ma soprattutto serio professionista del turismo. Una di quelle che persone che la materia la conoscono davvero e la vivono ogni giorno, con una lucida visione di come vanno le cose.
“Caro direttore Emanuele Cammaroto – scrive Nicola Salerno -, da fine e graffiante giornalista quale sei, specialmente nei tuoi articoli quando menzioni il carattere dei taorminesi fai la domanda e nello stesso tempo ti dai anche la risposta, naturalmente, questa, va ricercata tra le righe come è giusto che sia. A conforto di quanto riportato nell’articolo che ho letto con molta attenzione, riguardante il turismo, voglio raccontare un aneddoto. Erano gli anni ’90 con Paolo Durante avevamo convinto la LTU compagnia aerea tedesca a fare il programma invernale (4 voli settimanali dalla Germania su Catania) ed in una riunione con Germano Chincherini, il fondatore della catena alberghiera Parc Hotels Italia, scomparso da 20 anni, sia io che Paolo annunciavamo esaltandoli quelli che secondo noi, potevano essere i risvolti economici di una simile notizia per la Città di Taormina. Onestamente ti posso garantire che non fu facile, e che ci volle tutta l’abilità comunicativa di Paolo per convincere il general manager mr. Driessen a fare questo investimento in inverno. Germano fine conoscitore dell’animo umano e delle persone, disse le testuali parole: Paolo non dimenticare che gli alberghi chiudono il 31 ottobre ed aprono a Pasqua dubito che troverai molte porte aperte. Ancora una volta aveva visto lontano”.
