HomeItalia - EsteriTregua Israele-Hamas, l'Europa non tocca palla

Tregua Israele-Hamas, l’Europa non tocca palla

Una tregua di quattro giorni nei combattimenti per consentire il rilascio degli ostaggi che Hamas tiene a Gaza dopo l’attacco dello scorso 7 ottobre. L’accordo tra Israele e Hamas è stato votato dal governo di Netanyahu nel corso della notte e prevede il rilascio di 50 ostaggi israeliani in cambio di 150 palestinesi che attualmente si trovano nelle carceri di Tel Aviv. Il premier Benjamin Netanyahu ha parlato di “una decisione difficile ma giusta”; mentre il presidente statunitense Joe Biden ha accolto con “soddisfazione” il raggiungimento dell’accordo sulla tregua nei combattimenti nella Striscia di Gaza.

La tregua tra Israele e Hamas racconta, sul piano politico, l’ennesima figuraccia dell’Europa, che dopo aver dato prova di incapacità di gestire le crisi internazionali nella vicenda della guerra in Ucraina, ora si è ripetuta in Medio Oriente. Ma se nel caso dell’invasione russa si era notato almeno una forma di sterile attivismo ed un certo fervore mediatico, stavolta l’Europa non ha proprio toccato palla. L’UE si è divisa tra chi sta dalla parte di Israele e chi invece non condivide la posizione di Netanyahu. E dalla contesa ne è scaturita l’incapacità, ancora una volta, di fare sintesi e di portare avanti una linea unica e una proposta. La parte del “leone” l’hanno fatta altri.

In particolare dietro l’intesa a Gaza c’è la mano del Qatar, che ha svolto un ruolo incisivo di mediazione e non a caso si è fatto carico di annunciare formalmente un accordo tra Israele e Hamas che prevede la pausa nei combattimenti e il rilascio di 50 tra donne e bambini tenuti in ostaggio da Hamas. “L’orario di inizio della pausa sarà annunciato entro le prossime 24 ore; durerà quattro giorni e sarà soggetta a proroga”, ha affermato Doha in un comunicato. La nota diffusa stamattina dal Ministero degli Esteri qatariota descrive i colloqui che hanno portato all’accordo come una mediazione da parte di Egitto, Stati Uniti e Qatar per una “pausa umanitaria”. “L’accordo – si legge nel comunicato di Doha – prevede il rilascio di 50 donne e bambini civili in ostaggio attualmente detenuti nella Striscia di Gaza in cambio del rilascio di un certo numero di donne e bambini palestinesi detenuti nelle carceri israeliane; il numero dei rilasciati sarà aumentato nelle fasi successive dell’attuazione dell’accordo”. Il Qatar aggiunge che il cessate il fuoco “permetterà l’ingresso di un numero maggiore di convogli umanitari e aiuti, compreso il carburante destinato ai bisogni umanitari”. “Lo Stato del Qatar – conclude la nota – afferma il proprio impegno negli sforzi diplomatici in corso per allentare le tensioni, fermare gli spargimenti di sangue e proteggere i civili. A questo proposito, il Qatar apprezza gli sforzi della Repubblica araba d’Egitto e degli Stati Uniti d’America nel raggiungere questo accordo”. L’Europa chiacchiera, gli altri fanno i fatti. Ancora una volta.

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