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Taormina verso un altro piano di riequilibrio? La vera strategia di De Luca

TAORMINA – Nemmeno il tempo di uscire dal dissesto a maggio/giugno e si ripiomberà subito nel vortice di un nuovo piano di riequilibrio? E’ lo scenario che ha prospettato lunedì scorso, nella sua visita settimanale al palazzo municipale, il sindaco Cateno De Luca. A conclusione di una riunione con la Commissione Liquidatoria il primo cittadino ha lanciato un “avviso ai naviganti”, con un messaggio che in buona sostanza si riferisce ai creditori che non hanno accettato al momento di procedere ad una transazione del credito vantato nei confronti dell’ente. De Luca ipotizza un piano di riequilibrio per bloccare per almeno altri 3 anni le pretese dei creditori ma, in realtà, il suo pare essere un avvertimento anche e soprattutto a chi ha deciso al momento di non sottoscrivere le proposte transattive formulate dalla Commissione Liquidatoria.

In particolare De Luca vorrebbe così mettere pressione sulla vicenda più spinosa che al momento è rimasta in sospeso ed è quella degli eredi di Angelo Ferrara. Questi ultimi in oggetto al contenzioso sull’esproprio dei terreni dell’ex piscina comunale – come riportato da TN24 – hanno già comunicato, attraverso il proprio legale, la propria volontà di non accettare la transazione proposta dall’OSL.

Gli eredi Ferrara vantano un credito di circa 6 milioni di euro per effetto di una sentenza già passata in giudicato. La casa municipale sperava di chiudere la questione sul quantum dovuto al privato con una proposta di 3 milioni di euro circa, che però non è stata ritenuta congrua dal creditore. Da qui la mossa di De Luca che ha aperto allo scenario di un nuovo piano di riequilibrio, nel tentativo di mettere alle strette i creditori che non hanno aderito alle procedure transattive e con la speranza di un ripensamento da parte degli eredi Ferrara.

Per quanto concerne la vicenda dei terreni dell’ex piscina, tuttavia, al momento non ci sarebbe alcun segnale di apertura su quella proposta di transazione e il caso pare destinato ad andare avanti, con il Comune di Taormina che rischia di trovarsi alle prese con un problema irrisolto e non di poco conto. Non ci sono molti margini di manovra, il tempo gioca anche e soprattutto sfavore del Comune e una cosa è certa: il debito dell’ente è ormai certificato ed è stato sancito da una sentenza di Corte d’Appello del 2010. Tutto il resto sono schermaglie e i prossimi giorni faranno capire in via definitiva se il dissesto – che si chiuderà comunque – arriverà al traguardo senza una svolta su questo fronte.

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