HomePoliticaTaormina 2023: l'opposizione si stacca prima del Tourmalet

Taormina 2023: l’opposizione si stacca prima del Tourmalet

TAORMINA – Le calure estive di questi giorni fiaccano tutti e la grande afa non aiuta la politica taorminese a cambiare passo nella lunga corsa verso le prossime elezioni comunali. Mentre la situazione nell’Amministrazione in carica resta incerta ma al contempo anche abbastanza delineata con una lotta a due per la candidatura a sindaco che sarà quella dell’attuale primo cittadino Mario Bolognari o di Mario D’Agostino, decisamente assai più magmatica e sempre più critica è invece la situazione sul fronte dell’opposizione.

Dopo quattro anni dalla sconfitta del 2018 e a soli 11 mesi dal voto, l’opposizione taorminese sembra come un gruppo di ciclisti stanchi, che non si sono preparati all’appuntamento e vedono all’orizzonte il bis della precedente gara. Stavolta non sono arrivati neanche all’imbocco del Col du Tourmalet ma si stanno già staccando, prima ancora della montagna, e vedono allontanarsi pure la prospettiva di giocarsi il successo sino all’ultimo. La gamba non risponde e quando non va nemmeno quella poi si annebbiano i pensieri e tutto il resto diventa più difficile. La strategia di aspettare ad oltranza e di provare ad attaccare il traguardo non prima del passo alpino di novembre e’ diventata solo l’illusione di nascondere i problemi e rimandarli mentre i nodi sono già venuti al pettine da un pezzo.

Le prove tecniche di alleanze si sono scontrate con una coda di veleni e antagonismi che hanno diviso e frantumato la parte politica alternativa all’esecutivo in carica. Le varie ipotesi di candidatura a sindaco sono praticamente evaporate una dopo l’altra e non mancano neanche le perplessità di Mauro Passalacqua, sin qui l’unico nome competitivo e potenzialmente in grado di aggregare, che è emerso nella rosa dei tanti auto-candidati. L’ex sindaco di Taormina potrebbe scendere in campo ma non fa mistero a sua volta delle proprie perplessità, chiede tempo ma vorrebbe intanto una maggiore chiarezza che al momento non c’è, non ha avanzato tra l’altro la pretesa della candidatura dando la disponibilità ad un ruolo comunque importante in termini di esperienza e di leadership per cercare di dare vita al progetto di una nuova aggregazione. Attorno all’ex primario del Pronto Soccorso sembra però esserci un deserto e poca voglia di mettersi insieme per dare vita ad un’aggregazione.

E non si può neanche escludere che Bolognari, nel caso di una sua ricandidatura, possa provare a convincere Passalacqua a rimanere alleati e quindi ad affrontare insieme la prossima tornata elettorale.

Ad oggi, insomma, l’opposizione taorminese è in una crisi profonda di identità e di idee che mancano, e forse è più corretto dire che una compagine di opposizione nemmeno c’è, non esiste una reale alternativa alla maggioranza in carica. I prossimi sviluppi potrebbero risultare già decisivi per certificare quella che al momento sembra una disfatta annunciata o per rimettere in carreggiata una compagine che possa avere ambizioni credibili di lottare per il governo della città. In questo appiattimento totale, a questo punto, tutto potrebbe accadere e non si può neanche escludere qualche ribaltone delle attuali dinamiche e uno scossone tra le maglie di gerarchie “fai da te” che sino ad ora non hanno portato da nessuna parte.

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