TAORMINA – La partita politica per le elezioni amministrative del 2023 a Taormina prosegue all’insegna di tanti nodi ancora irrisolti. C’è il dubbio sulla ricandidatura del sindaco Mario Bolognari, tengono banco le strategie del tavolo a cinque formatosi a Trappitello, c’è poi anche e soprattutto un pezzo fondamentale della trama di questa campagna elettorale che ruoterà attorno alle valutazioni di Mario D’Agostino, e c’è anche il ritorno in campo dell’ex sindaco Mauro Passalacqua.
Alcuni gruppi politici locali, con in testa il già candidato sindaco Salvo Cilona, spingono per la nomination alla sindacatura dell’attuale presidente del Consorzio Rete Fognante e lo esortano, tra l’altro, a comunicare al più presto la sua discesa in campo a Bolognari e a “notificare” questa presa di posizione.
Passalacqua è rientrato nella partita, sta riflettendo con la forte tentazione di voler essere, in qualsiasi caso, protagonista della contesa che andrà in scena tra un anno esatto. L’ex primario del Pronto Soccorso di Taormina non ha fretta e prende tempo, vuole fare tutte le valutazioni del caso con serenità e non ha intenzione di farsi tirare per la giacchetta.
Le prossime settimane diventeranno importanti anche perché sembra prospettarsi un doppio scenario che, in ogni caso, vedrà Passalacqua alla guida di una delle compagini che si presenteranno agli elettori taorminesi nel 2023 e che potrebbe attrarre sia alcuni pezzi dell’opposizione che alcune anime della maggioranza.
Potrebbe concretizzarsi la nomination alla sindacatura di Passalacqua, che a quel punto proverebbe la scalata diretta al governo della città e correrebbe per tornare, in caso di successo, nel ruolo già occupato dal 2008 al 2013.
Se Passalacqua dovesse decidere, invece, di non ricandidarsi, il medico taorminese rimarrebbe, comunque, in campo da leader della costituenda aggregazione che, evidentemente, in questa eventualità avrebbe però il problema di individuare la figura del candidato. Una scelta non semplice, per due motivi: sia perché su questo fronte tutti gli alleati stessi di Passalacqua hanno già rinunciato alle ambizioni di sindacatura e fatto un passo indietro sul suo nome, sia anche perché, tra le eventuali alternative attualmente in campo non verrebbe presa in considerazione né una convergenza su D’Agostino né una candidatura a sindaco compresa tra i “papabili” del tavolo politico dei cinque a Trappitello (dove, per altro, si sussurra che almeno in due sarebbero pronti ad allearsi con il gruppo Passalacqua).
Non sarebbe da escludere, sempre in questa eventualità, neppure un ulteriore scenario e cioè che Passalacqua, sempre se dovesse decidere di fare un passo indietro sulla corsa alla sindacatura, possa poi, avere lui una parola determinante nella valutazione e l’indicazione del candidato.
La corsa verso il voto, insomma, si fa sempre più incerta e attenzione alle combinazioni possibili e agli sviluppi all’orizzonte perché non si possono escludere colpi di scena e forse la trama di questa campagna elettorale è ancora tutta da scrivere.