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Taormina 2023: De Luca rinuncerebbe ma ora non si può più tirare indietro

TAORMINA – Il silenzio di Cateno De Luca sulla sua discesa in campo tiene in scacco la campagna elettorale per le Comunali 2023. Sostenitori e avversari, amici ma soprattutto nemici attendono la decisione del parlamentare, chiamato a decidere se confermare la sua candidatura a sindaco o se, invece, rinunciare e chiamarsi fuori. Tutti aspettano il verdetto di De Luca e da lì, in una direzione o nell’altra, partirà l’atto conclusivo del braccio di ferro per la sindacatura di Taormina.

Si va alla stretta finale, con la scadenza iniziale dell’Immacolata che, a questo punto, è destinata (forse) a protrarsi più in là. De Luca riflette e d’altronde ha un motivo più che valido per poterlo e doverlo fare. Ha vissuto un’esperienza che lo ha quasi portato al punto di non ritorno, ora vuole capire con serenità quello che è giusto fare e quello che invece è opportuno evitare o perlomeno non è più indispensabile.

Nel capitolo delle cose che, evidentemente, non sono state prescritte dal medico c’è la candidatura a Taormina. E d’altronde il De Luca di oggi è ormai lanciato sulla scena politica e non necessita di una poltrona a Taormina per prendersi una ribalta che ha già conquistato. Le Regionali non le ha vinte ma ha portato a casa 8 deputati e con un centrodestra siciliano che sta già facendo ridere (o piangere, a seconda dei punti di vista) lo sa che arriverà un’altra occasione per tentare di nuovo l’assalto al palazzo palermitano, forse pure prima del canonico quinquennio.

Ma De Luca è De Luca e non è mai stato il tipo che circoscrive i suoi ragionamenti al perimetro dell’ovvietà. L’idea di fare qualche anno da parlamentare “semplice” senza un’altra ribalta, nel ruolo di un deputato come gli altri, non lo entusiasma. Il silenzio su Taormina è strategico e mirato, è voluto, non casuale. Rientra nella teatralità del De Luca che vuole creare l’attesa per poi piazzare il colpo di scena.

De Luca sta cercando di capire gli umori della piazza taorminese, si informa, osserva la situazione dall’eremo di Fiumedinisi. Ci ha pensato e ci pensa sul serio se sia meglio forse non candidarsi, rinuncerebbe anche volentieri perché Taormina gli piace da sempre ma – diciamolo chiaramente – non è più un passaggio politico fondamentale per i suoi piani. La logica racconta questo.

Tuttavia stiamo parlando di De Luca, uno che poi ha sempre preso a pernacchie le scelte logiche e non è il tipo da scelte scontate. E allora il “cerchio magico” deluchiano non ha dubbi nel ritenere che alla fine la candidatura a Taormina ci sarà. A scanso di equivoci, parliamo del “cerchio magico” originale della prima ora, non quello (farlocco) taorminese d’annata che, strizzando l’occhio al sindaco di Santa Teresa, si era creato da queste parti all’alba delle Regionali ed è poi tramontato la sera del 26 settembre, per poi abbandonare De Luca nel momento in cui è finito ai box.

Ad ogni modo, l’impressione è che De Luca adesso sia “prigioniero” di una scelta obbligata e che non possa più tirarsi indietro sul capitolo Taormina. Il diretto interessato ne ha la consapevolezza. In fondo, i 50 minuti del ritorno all’Ars gli hanno dato le prime risposte sulla ripartenza, il resto lo ha sempre fatto “l’odore dell’arena”.

Da Taormina è già partita una doppia “cartolina” all’indirizzo di Fiumedinisi. Una l’ha mandata Mario Bolognari, che lo attende di nuovo in campo e lo vuole sfidare, l’altra gliel’ha recapitata Mauro Passalacqua, che non ha mai “amato” De Luca, si è convinto a candidarsi e pure lui ora lo aspetta al varco. L’attuale sindaco di Taormina ha già lanciato più di un guanto di sfida con il messaggio sulla “diretta delle bestie” e poi la provocazione – non casuale – della “cena-seduta spiritica” a Santa Teresa di Riva. Bolognari punta al poker di successi e vuole mettere il punto esclamativo proprio contro De Luca. Passalacqua ha lanciato ufficialmente la sua corsa 24 ore dopo il ritorno di De Luca all’Ars e l’opposizione lo spinge a correre nella convinzione di far soccombere a Taormina un altro parlamentare, come accadde nel 2008 con Carmelo Briguglio, quando a vincere le elezioni fu proprio Passalacqua.

Il Piave mormora, Scateno medita. Taormina chiama, Fiumedinisi risponderà? Quale sarà la decisione di De Luca? Fatevi la domanda, datevi una risposta…

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