HomeAttualità e Cronaca"Stop all'attività edificatoria a Taormina"

“Stop all’attività edificatoria a Taormina”

TAORMINA – La questione della deregulation sull’urbanistica a Taormina e del “liberi tutti” su una materia che andrebbe invece disciplinata (e anche piuttosto in fretta), continua a far discutere. Pippo Manuli, responsabile di zona del Partito Repubblicano non molla la presa e ha inviato al sindaco e all’assessore al ramo una nota riguardante una situazione resa ancor più urgente “dall’inchiesta in corso, messa in essere dall’Assessorato al Territorio ed Ambiente – Dipartimento urbanistica della Regione Siciliana, relativa ai 1500 e più progetti di sanatoria ancora inevasi, alcuni risalenti ai primi Anni 90”.

Nella nota si chiede di far convocare il Consiglio Comunale in sessione straordinaria, urgente, “aperta” con all’ordine del giorno “l’argomento principe di ogni sana amministrazione; il PRG/PUG, partendo dalla restituzione della V.g. di PRG discussa una prima volta nel marzo del 2004 e rigettata nei primi mesi del 2013,e caduta nell’oblio più assoluto, così facendo privando la città del più importante strumento di programmazione.in mano ai Comuni”.

Come più volte sollecitato, negli ultimi tempi con maggior frequenza, si chiede di disporre un accertamento sullo status quo del territorio, alla luce delle regole vigenti cioè il P. R. G. Come punto di partenza, gli allegati dei progettisti alla Variante che relazionavano sullo stato delle zone, una per una, tenendo presente che da allora sono passati tre lustri. Si suggerisce, anche per evitare una omissione di atti d’ufficio in vigilanza, di disporre agli uffici interessati di monitorare e relazionare , con accuratezza, lo status attuale di ogni zona e se modifiche sono avvenute, nei tempi, esse hanno rispettato le prescrizioni di piano, modificandone e dunque variando quelle prescrizioni, di quanto e del perché ciò è accaduto, se accaduto. Si consiglia vivamente di sospendere, da subito, l’attività edificatoria – sfruttamento del territorio ( già consigliata, un documento è in vostro possesso sin dal 2016), e interpellati i progettisti, viventi, della V. g. di Piano valutare l’opportunità di riproporre al Consiglio quel Piano, mondato dalle corbellerie apportate in quel marzo 2004 che con le dovute integrazioni è presentabile ed idoneo atteso che si trattava di un piano di conservazione. Il non far nulla e attenersi a pronunciamenti di circostanza, rappresenta un danno grave alla immagine della città e rende questa amministrazione complice.“ Vi è quindi molto da fare attorno ai temi su menzionati: collegare teorie economiche e ambientali, coordinare le risorse e agire, e quel che più conta abbandonare le cristallizzazioni di ogni genere”.

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