TAORMINA – “E’ arrivato il momento di dire basta alle aggressioni in piazza contro le forze di Polizia, chiediamo che vengano previste delle nuove regole d’ingaggio, a protezione degli operatori di Polizia ma anche dei cittadini”. Lo afferma ai microfoni di TN24 Sergio Scalzo, segretario nazionale del sindacato di Polizia, COSAP (Coordinamento Sindacale Appartenenti Polizia).
Non fa giri di parole Scalzo e le sue parole, significative e condivisibili, spiegano il clima, lanciano un messaggio al governo Meloni ed evidenziano la necessità di attuare misure efficaci di contrasto alla violenza becera e inaccettabile di quei soggetti che si infiltrano nelle manifestazioni pubbliche e trasformano la protesta nel pretesto per aggredire le Forze dell’Ordine e per scatenare dinamiche di guerriglia urbana.
“Stiamo vivendo un clima di tensione sociale che scaturisce da un dissenso verso il governo – spiega Scalzo a TN24 -. Ci sono state, e purtroppo temiamo ci saranno ancora, manifestazioni dove si infiltrano facinorosi che nulla hanno a che vedere con il legittimo diritto dei cittadini a manifestare. Questi signori creano disordini e guerriglia urbana. Ogni volta che ci sono queste manifestazioni si registrano decine di nostri colleghi feriti e addirittura alcuni agenti che facevano servizio di ordine pubblico si sono visti spaccare il caso ubot, che è molto forte e che tuttavia è stato distrutto. Questa situazione evidenzia il disprezzo verso la Polizia e le Istituzioni democratiche del nostro Paese. Credo che dovrebbero cambiare le regole d’ingaggio. La Polizia non può continuare ad essere una valvola di sfogo per i manifestanti violenti. Noi siamo li a rappresentare lo Stato e garantire il corretto svolgimento della manifestazione ma purtroppo ci sono persone che scendono in strada soltanto per fronteggiare la Polizia, per danneggiare auto, negozi e banche e per creare caos sociale”.
“Nessuno vuole uno Stato di Polizia ma non è normale che dei cittadini che sono entrati in Polizia per amore del Paese e per il rispetto delle legge e per essere utili alla collettività, debbano subire comportamenti che scaturiscono da un disagio sociale. Per questo chiediamo che vengano cambiare le regole di ingaggio. Bisogna dare più libertà di movimento alla Polizia e servono pene più severe. Queste persone, quando vengono fermate, devono essere arrestate e poi scontare la pena. La soluzione non è quella degli arresti domiciliari o l’obbligo di firma. Altrimenti questi soggetti se ne infischiano e il giorno dopo le rivedremo di nuovo in strada“.
“La speranza è quella di una svolta – aggiunge Scalzo -. Noi speriamo e crediamo in un cambiamento. Non è possibile e non è pensabile che il governo non tuteli le forze di Polizia. Il malessere sociale non è da attribuire alla Polizia. E’ un dissenso politico, legittimo ma che non autorizza i manifestanti a creare guerriglia urbana. E poi noi ne paghiamo le conseguenze. Scontiamo lo scotto dei governi passati che non hanno garantito il turnover sugli organici delle forze di Polizia e questo governo attuale, seppure a fatica, sta raccogliendo l’eredità di quel disastro. Con una maggiore presenza di poliziotti in strada e ponendo in essere un controllo molto più capillare la situazione può migliorare, sennò è un’impresa l’individuazione di questi soggetti che creano turbamento in strada. Il problema principale è il disagio sociale che avvertono ed esprimono questi manifestanti che scendono in strada unicamente per creare caos”. GUARDA LA VIDEO-INTERVISTA A SERGIO SCALZO (COSAP).



