C’è un pezzo di Sicilia e di Taormina sulla vetta dell’Empire State Building. A portarcelo è stato Salvatore Ferrara, sportivo taorminese che nelle scorse ore ha preso parte a New York all’Empire State Building Run-Up, la corsa verticale più iconica del mondo.
Una sfida estrema: 1576 gradini, 86 piani, 320 metri di dislivello verticale, da scalare tutto d’un fiato nel cuore della Grande Mela. Un’esperienza da brividi che ha attirato atleti da tutto il mondo e che, ancora una volta, ha visto protagonista l’Italia.
A vincere l’edizione di quest’anno è stato Fabio Ruga, portando in alto il tricolore. Ma tra i protagonisti della giornata c’è anche un altro italiano, un altro vincitore morale che ha lasciato un segno straordinario e ha scritto la sua impronta indelebile con una prestazione clamorosa: è il taorminese Salvatore Ferrara, 77 anni, che ha concluso la scalata con il tempo straordinario di 29 minuti e 49 secondi.
Ferrara ha firmato la sua impresa e l’ha scritta con una scalata caparbia, indomita. Da Taormina a New York, gli States diventano teatro dell’ennesimo gesto di alto spessore umano del “maratoneta ecologico”, conosciuto ed apprezzato nel cuore del primo polo turistico per la sua rara generosità, l’amore per lo sport abbinato a tanti piccoli grandi gesti compiuti a difesa dell’ambiente.

Un risultato che va oltre i numeri, perché Ferrara ha corso con il cuore e con la memoria: la sua stella polare è quella di Chico Scimone. Ferrara ha fatto l’impresa proprio lì, all’Empire State Building che fu teatro del capolavoro dell’indimenticato, mitico, taorminese che per anni ha partecipato a quella stessa gara e ha fatto innamorare il mondo con la sua tenacia e una forza di volontà più forte dell’anagrafe e di tutto il resto.
Tra le righe di un post sui social Ferrara ha condiviso la sua emozione con la sua gente: “Amici buongiornissimo da New York… Empire State Building… contento della mia prestazione… 86 piani, 1576 gradini in 29 minuti 49 secondi a 77 anni… Ha vinto l’altro italiano, Fabio Ruga. Nella foto… mio amico… stanco ma contento“. In realtà tra i vincitori c’è scritto di diritto anche il nome e cognome di Salvatore Ferrara. Per lui solo applausi.


