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Rispetto per Taormina: non siamo Terzo Mondo

Il divieto di balneazione disposto l’11 agosto scorso dal Comune di Taormina (idem dal Comune di Letojanni) per un tratto di spiaggia interessato dal guasto di una condotta fognaria ha scatenato un putiferio mediatico. La capitale del turismo siciliano è finita sulle prime pagine dei giornali nazionali e sui tg ed è passato persino il messaggio distorto che fosse “chiuso il mare di Taormina” anziché quei soli 250 metri a nord e sud della foce del torrente Mazzeo. Si è detto e scritto di tutto e di più ma era prevedibile che avvenisse tutto ciò. Era scontato, matematico, tanto più in un Paese dove poi bisogno fare i conti con tanti fattori, che vanno dalla mediocrità conclamata del mondo dell’informazione (o pseudo tali), ridotta ad un esercito di “cassamortari”, sino all’opportunismo rapace di altri che si sono trovati un assist colossale a porta vuota e hanno cavalcato l’onda per provare a tagliare fuori Taormina dal circuito turistico che conta.

Lo abbiamo detto e scritto che una situazione del genere andava evitata ma Taormina è un posto per alcuni versi bello e maledetto, meraviglioso ma costellato da mediocrità, dove troppo spesso prevale il senso innato del masochismo con una gestione inadeguata della cosa pubblica, quel sistematico volersi gettare da soli la zappa nei piedi e farsi del male solo per non aver controllato e pulito per tempo una fognatura. Sarebbe bastato questo e niente di più per evitare una polemica di cui nessuno sentiva il bisogno.

Ancora adesso c’è chi si preoccupa di giustificarsi e circoscrive il perimetro della questione nell’informazione corretta o non corretta, anziché comprendere che il guaio lo si è creato in casa, con il non essersi preoccupati di pulire una fognatura prima, quando si poteva e doveva farlo.

Anche perché poi di fronte a quella situazione, ora superata con l’avvenuta revoca del divieto di balneazione e le analisi risultate con i valori nella norma, c’è chi esagera e la spara grossa contro il nostro territorio.

Così poche ore fare è apparso sui social questo post.

“Niente da fare: nonostante la campagna “#NoVacanzeNelTerzoMondo”, molti cittadini italiani si ostinano a passare le vacanze in posti pericolosi come Trevi, Monza, Taormina etc esponendosi a grandissimi rischi di intossicazione e di batteri, invece di preferire mete più sicure nel sud del Mediterraneo come l’Egitto. Ringrazio i lettori responsabili che mi segnalano i casi contribuendo a questa campagna di sensibilizzazione”.

Un messaggio che di per sé potrebbe anche essere ignorato, perché in fondo i social sono ormai diventati una ciclopica vasca da bagno dove ogni giorno galleggiano stronzate in libertà di ogni genere.

Il fatto è che a scrivere questo pensiero poco carino verso la Città di Taormina non è uno dei soliti buzzurri della Rete ma una persona colta e stimata, un consulente in Diplomazia Culturale con un lungo curriculum di alto livello e un’ampia serie di attività svolte nel campo delle relazioni internazionali, a quanto risulta anche molto vicino ad una stimata esponente di punta del Movimento Cinque Stelle.

Per carineria e per signorilità omettiamo di postare il post con nome e cognome, fantasiosamente lo chiameremo Friz. E allora caro amico Friz, premessi i complimenti per il curriculum che ti vede anche giornalista di importanti testate, forse però proprio una lezione di giornalismo appare opportuno dartela.

Premettiamo che siamo contro ogni forma di discriminazione, rispettiamo tutto e tutti ma quel rispetto lo vogliamo, anzi lo pretendiamo, anche per Taormina. La campagna “NoVacanzeNelTerzoMondo” ognuno è libero di farla come crede e dove vuole, ma a maggior ragione quando si hanno dei ruoli socialmente importanti bisognerebbe evitare di utilizzare certe espressioni che rasentano la dimensione della fesseria a chilometro zero.

La Città di Taormina è incorsa in un problema ingiustificabile, sconta da tempo il peso-zavorra di una classe politica che non è altezza di guidare la città. Ma qui – ti vogliamo rassicurare -, nonostante tutto, non stiamo annegando nella merda. Risulta che ci sia stato qualche caso di persone che hanno accusato disturbi intestinali per quella scellerata gestione del caso fognatura a Mazzeo (vero, anzi verissimo e sarebbe scorretto negarlo o minimizzarlo come qualcuno ha fatto) ma al di là di questa criticità per fortuna ora rientrata, non si può generalizzare e affermare che Taormina sia un posto dove si registrano “grandissimi rischi di intossicazione e di batteri”.

“Posti pericolosi come Taormina” è un’espressione che non condividiamo e che stigmatizziamo, perché se il riferimento specifico è a quella fognatura, per fortuna quell’episodio è rimasto circoscritto e l’emergenza è rientrata; se per “pericolosa” si intende altro, fatichiamo a capire di cosa si parla. Taormina, in quanto ad ordine pubblico e sicurezza del territorio, è uno dei posti più sicuri e tranquilli d’Italia e ha dato una lezione al mondo in occasione del G7 del 2017.

Chi fa relazioni internazionali dovrebbe pesare le parole e sapere che Taormina non è Terzo Mondo e semmai è il mondo che qui a Taormina arriva, incantato e innamorato, da tutte le parti. Non a caso, da quest’anno la gente è tornata all’assalto di questa città con una invasione straordinaria, pari o superiore ai livelli del 2019, per ammirarne la grande bellezza eterna che è orgoglio e vanto, senza se e senza ma.

Non ci permettiamo di esprimere giudizi su mete definite “più sicure”, indicate in quel post “nel Sud del Mediterraneo come l’Egitto”, posti incantevoli, splendidi, ma dove forse qualche dubbio viene che sia tutto così perfetto. E’ giusto fare promozione per l’Egitto e Il Cairo o Sharm el-Sheikh, come farebbe altrettanto bene chiunque a sponsorizzare la propria terra ma senza denigrare quella altrui. Ognuno guardi in casa propria, senza proferire invettive gratuite o sterili concetti con la tentazione del qualunquismo da tastiera che sconfina poi sul piano inclinato di una conflittualità che non ha motivo di esistere, perché ogni angolo del mondo ha il suo fascino e il mondo stesso è bello nell’essenza della sua varietà, delle sue contaminazioni e non delle contrapposizioni.

Taormina, come tutta la Sicilia, è una terra di bellezza e passione senza eguali, scrigno di luoghi meravigliosi che forse l’amico Friz non ha mai avuto il privilegio di conoscere e che invitiamo vivamente a venire ad ammirare qui, da vicino. Noi siamo una terra unica, con i suoi pregi (tanti) e i suoi difetti (altrettanti), abbiamo una innata capacità di accogliere la gente, farla innamorare e farla sentire come a casa proprio. Siamo uno di quei posti spesso stuprati dall’uomo ma baciati da Dio per l’eternità.

Caro amico, cambia quell’hashtag e vieni e a vedere Taormina. Tu scrivi #NoVacanzeNelTerzoMondo”, noi rispondiamo così. Bastano le immagini. Bastano e avanzano. #SìVacanzeaTaormina

(photo/video credit: Pio Andrea Peri)

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