HomePoliticaResa dei conti a Palermo prima dell'estrema unzione all'ospedale di Taormina

Resa dei conti a Palermo prima dell’estrema unzione all’ospedale di Taormina

Renato Schifani prova a stringere i tempo per la riforma (l’ennesima) del sistema sanitario siciliano ma i suoi alleati potrebbero complicare i suoi piani e diventare un ostacolo non semplice da superare in una fase nella quale i big della maggioranza palermitana iniziano a far sentire la propria voce e guardano alle Europee con tutta l’intenzione di guidare le operazioni.

Raffaele Lombardo si è tirato fuori e ha deciso di giocarsi la partita delle Europee con la Lega di Matteo Salvini. L’ex presidente della Regione si è defilato (si fa per dire) e adesso lascia “il cerino” nella mani di Schifani, che a sua volta si ritrova con Totò Cuffaro che riprende la scena e sta tornando protagonista. E d’altronde non potrebbe mai essere uno come gli altri chi è stato per tanti anni (e continua ad essere) un vicerè della politica siciliana, una figura in grado di continuare a spostare gli equilibri politici.

Schifani punta sul rientro in Forza Italia di Luigi Genovese, il figlio di Francantonio Genovese, che non ce l’ha fatta a farsi eleggere alle Regionali 2022 e che Lombardo aveva accolto allora nelle liste del Mpa. E Cuffaro, nel frattempo, guarda dall’altra parte del centro e flirta con Italia Viva di Matteo Renzi, che a sua volta vorrebbe mettere le mani a Roma su Forza Italia.

Ma non finisce qui: Forza Italia “carica” in termini durissimi contro Cuffaro. Lo fa in maniera pesantissima. “Nessuno pensi di tornare a parlare di sanità e nomine nel retrobottega di qualche negozio”, queste le parole di Margherita La Rocca Ruvolo, deputata di Forza Italia all’Assemblea regionale siciliana. Una frase che sembrerebbe richiamare vecchie vicende giudiziarie del leader della Dc: l’incontro che l’ex governatore ebbe nel 2003 nel retro di un negozio d’abbigliamento di Bagheria con un prestanome del boss Bernardo Provenzano e all’epoca titolare di una clinica. Quell’incontro fu ripreso dalle telecamere degli investigatori e finì agli atti del processo in cui l’ex governatore venne infine condannato a sette anni per favoreggiamento alla mafia.

Così si alza la tensione e potrebbe complicarsi la prospettiva di un’intesa nel breve termine sui temi strategici della maggioranza, come la riforma sanitaria alla quale lavora l’esecutivo di Schifani. Quella stessa riforma che, negli intendimenti del governo Schifani, vorrebbe far transitare l’ospedale di Taormina sotto il controllo dell’Azienda Papardo di Messina. Uno scenario che, al di là delle dinamiche palermitane di maggioranza, va evitato e che rappresenterebbe l’estrema unzione per un ospedale, il San Vincenzo, già massacrato ampiamente da tagli e depotenziamenti a ripetizione.

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