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Evasione a Taormina, tutto in 6 pagine: relazione choc

TAORMINA – Bollette non pagate e morosità dei contribuenti che negli anni si sono accumulate sino a determinare un credito milionario e a contribuire in termini significativi al dissesto del Comune di Taormina, poi dichiarato nel 2023: ecco come sono andate sinora le cose nella capitale del turismo siciliano, dove la percentuale di riscossione dei tributi era ormai scesa a poco più del 30-35%, come rilevato anche dalla Corte dei Conti.

A mettere una vera e propria “pietra tombale” su questa vicenda è l’attuale responsabile dell’Area Economica Finanziaria di Palazzo dei Giurati, Angela La Torre, con una lunga e dettagliata relazione di 6 pagine trasmessa al sindaco Cateno De Luca nella quale viene spiegato, punto per punto, lo stato delle cose. La nota concerne il “Servizio Idrico Integrato” ed ha come oggetto: “Situazione di criticità”.

Non aggiungiamo una virgola di commento. Basta la relazione. Basta e avanza.

“Premesso – scrive al sindaco la dott.ssa La Torre – che la scrivente ha assunto l’incarico in P.O. del servizio tributi a decorrere dal 02.01.2023, per i tributi di pertinenza alle annualità d’imposta 2023 e a decorrere dal 10.07.2023 è stata nominata Responsabile delle entrate comunali di pertinenza dell’Organo Straordinario di Liquidazione, giusta deliberazione di nomina n°37/2023. Considerato che è intendimento di questa Amministrazione, pienamente condivisa dalla scrivente, incrementare l’attività di riscossione delle proprie entrate, nonché mettere in atto ogni utile azione di contrasto all’evasione ed elusione tributaria, finalizzata al recupero delle necessarie risorse finanziarie da trasferire all’OSL per il pagamento della massa debitoria risultante dal dissesto finanziario, dichiarato con la deliberazione di C.C. n°66 del 21.07.2021. A seguito del trasferimento della riscossione del servizio idrico integrato dalla ASM al Comune a decorrere dal 01.08.2023, giusta deliberazione di C.C. n°44 del 31.07.2023 di modifica del relativo contratto di servizio approvato con deliberazione di C.C. n°37 del 12.07.2022, si è ritenuto doveroso richiedere al competente Ufficio, con nota prot.n.25723 del 09.08.2023, un’apposita relazione sull’attività accertativa annualità 2020 e precedenti e sullo stato delle riscossioni,
alla quale sino ad oggi non si è avuto alcun riscontro, come peraltro su altre disposizioni di servizio rimaste ancora inevase”.

“Pertanto, valutata l’importanza e l’opportunità di conoscere lo stato dei procedimenti in essere a valere sugli accertamenti/solleciti emessi dal servizio idrico annualità 2020 e precedenti, non risultati da alcuna comunicazione d’ufficio Comune di Taormina e né dal precedente responsabile crediti OSL, sono state richieste alla Sikuel le credenziali di accesso al gestionale e avendo visionato la banca dati, sono emerse le seguenti criticità, rilevate dall’arch. Giunta, che svolge un funzione di supporto alle attività inerenti il Servizio Tributi, che ha potuto analizzare il contenuto e le attività svolte dall’Ufficio, nel corso delle ultime cinque annualità, relative a solleciti e accertamenti esecutivi, ingiustamente sprovvisti di sanzioni, su utenti morosi, riscontrando una serie di inadempienze operative, indicative e non esaustive, che qui si elencano”.

Ed ecco i fatti rappresentati dalla funzionaria che ricostruiscono le criticità.

  • “Anagrafica dei destinatari di provvedimenti costituita da defunti o titolari di “utenze non domestiche” cessate rispetto alle annualità di competenza del canone. Tale situazione determina l’impossibilità di notificare correttamente gli atti ai soggetti interessati. oltre che l’impossibilità di reperirli, con conseguente minor incasso e proliferazione di utenze e consumi fantasma. La notifica a soggetti diversi, dai reali intestatari dell’utenza, comporta la perdita dell’entrate per ragioni decadenziali e/o prescrizionali.
  • Indirizzi di residenza per i titolari di “utenze domestiche” o di sede legale per i titolari di “utenze non domestiche” non aggiornati e sprovvisti di PEC alla data di emissione dei provvedimenti di accertamento o di sollecito. Anche tale situazione determina le medesime criticità sopra evidenziate.
  • Mancato o ritardato caricamento di tutti i versamenti effettuati dagli utenti (e non delle sole estemporanee consegne da parte degli utenti allo sportello), attraverso la funzionalità prevista nella procedura informatica Sikuel: pagamenti digitali premarcati (Banco Posta txt incassati scaricabili da Bpiol e Pago-PA scaricabili dal Portale Linkmate BackOffice di Advanced Systems); pagamenti manuali (postali in bianco scaricabili da Bpiol); pagamenti manuali (bonifici scaricabili dal Portale del Conto Corrente bancario)”.

“Si precisa che i versamenti e le notifiche sugli Accertamenti/solleciti sono stati inseriti solo nell’ultimo mese, dopo aver avuto accesso al gestionale e preso atto che non vi era alcun registrazione al riguardo inserita nella banca dati”.

  • “Illegittimità di diversi annullamenti d’ufficio su provvedimenti di sollecito o di accertamento esecutivo notificati all’utenza, eseguiti direttamente allo sportello, senza avere alcuna approvazione e sottoscrizione da parte dei soggetti responsabili delle entrate, con una impropria, arbitraria ed incauta registrazione dei versamenti a saldo delle fatture originali, anziché a saldo Comune di Taormina degli stessi solleciti ed accertamenti esecutivi senza, tra l’altro, per la maggior parte dei casi, l’emanazione di provvedimento d’annullamento d’ufficio motivato su regolare presentazione di istanza protocollata dell’utente, con firma del titolare dell’entrata. Si sarebbero potuti inserire i versamenti a parziale copertura dell’accertamento/sollecito, senza annullarli in quanto l’obbligazione giuridica poteva considerarsi estinta solo dopo il pagamento del saldo del debito, delle spese, interessi e sanzioni dovuti per legge”.

“I predetti annullamenti lavorati dal personale d’Ufficio nella procedura informatica tra il 2018 ed il 2023 – continua la dott.ssa La Torre – riguardano: n.1.050 solleciti annullati per un importo di € 2.643.165,19, di cui € 5.952,00 per spese notifica, su un totale di n.14.063 solleciti emessi tra il 2018 ed il 2023, per un complessivo importo sollecitato di € 15.679.354,07; n. 229 avvisi di accertamento esecutivi annullati per un importo di € 272.706,52, di cui € 23.971,33 per interessi e € 2.162,00 per spese notifica, su un totale di n.2.357 accertamenti esecutivi emessi tra il 2018 ed il 2023, per un complessivo importo accertato di € 2.934.133,74”.

“Quest’ultime inadempienze hanno determinato, oltre che un mancato introito per l’Ente, nei casi in cui l’annullamento fosse del tutto non dovuto/illegittimo, disagio per l’utenza e una maggior affluenza della stessa presso lo sportello, al fine di esibire e dimostrare, per la maggioranza dei casi in forma verbale e non ufficiale, l’avvenuto corretto pagamento. Inoltre, l’ingiustificata ed incauta registrazione di taluni pagamenti a saldo delle fatture all’anno di competenza del canone anziché a saldo dei solleciti o degli accertamenti all’anno di emissione dei provvedimenti, ha causato un ammanco in entrata di spese di notifica per i solleciti, nonchè quantomeno di interessi, oneri concessori e spese di notifica per gli accertamenti esecutivi”.

“In ultimo, ma non per importanza si evidenzia quanto segue. Nel corso dell’istruttoria svolta dal nostro personale in supporto all’avvocato che cura le difese dell’Ente nel giudizio promosso dal Comune di Castelmola, pendente innanzi al Tribunale Civile di Messina (con R.G. 1939/2023) avverso l’Avviso di Accertamento esecutivo n. 748 del 16.12.2022, emesso dal nostro Comune per un importo di € 101.758,78, è emerso che l’Ufficio ha arbitrariamente annullato integralmente il predetto atto e, in data 19.06.2023, ha emesso n. 6 note di credito per (n. 6) di pari importo dell’Avviso, azzerando il debito. E tutto ciò è avvenuto in mancanza di preventiva istanza di annullamento in autotutela e conseguente provvedimento di annullamento”.

“Il nostro legale, al fine di salvare l’entrata per quanto possibile – visto che effettivamente vi era stato un errore nel calcolo dei consumi, – ha proposto di ripristinare l’avviso di accertamento, che risultava annullato solo “in macchina”, annullandolo parzialmente con rideterminazione dei consumi. Ciò però sul presupposto, più volte dallo stesso specificato, che l’annullamento non fosse stato comunicato alla controparte. Per questo, mi sono premurata insieme ai miei stretti collaboratori, di interpellare l’Ufficio in merito all’esistenza della comunicazione dell’annullamento e/o di eventuali note di credito. E mi è stato riferito che vi era solo l’annullamento ma che il Comune di Castelmola non era stato avvertito.

“Di contro, le note di credito che annullano totalmente il tributo esistono e sono state prodotte da controparte ne giudizio pendente in tribunale e Le ho acquisite tramite il nostro legale di fiducia che ha attinto dal fascicolo telematico. Tali documenti fiscali non risultano essere mai stati comunicati alla scrivente, nonostante siano stati più volte richiesti ai fini della difesa in giudizio. Ciò rischia di invalidare l’intera difesa dell’Ente e di far perdere quella parte di entrata che avevamo tentato di recuperare (euro 64.615,80), oltre che di gettare discredito sull’operato di noi tutti”.

“Da ultimo – prosegue la funzionaria nella sua relazione – il nostro avvocato evidenzia un’ulteriore anomalia nella stessa pratica: la notifica del sollecito inviato dalla Dat srl al Comune di Castelmola prima dell’emissione e notifica dell’accertamento gravato, risulta essersi perfezionata per compiuta giacenza. Ci si domanda come sia possibile che un atto venga notificato ad un Comune senza trovare alcun destinatario, ma per compiuta giacenza. Tra l’altro, si tratterebbe di una notifica incompleta, in quanto mancante dell’avviso di deposito. Il legale segnala che anche altri solleciti, visionati per altri contenziosi, sono stati notificati in egual modo. Durante l’attività preparatoria di bonifica, di inserimento pagamenti svolta in queste settimane, per individuare le Und morose è rilevato che molti titolari di utenze attive (a volte con denominazione e cod.fisc/P.IVA errati e quindi da correggere) aventi contatore di tipologia utenze non domestiche o sono defunti o hanno cessato attività (senza alcuna istanza di cessazione o voltura di contratto fornitura idrica). Altri sono sprovvisti di PEC”.

“Purtroppo, oltre all’inserimento manuale dell’indirizzo PEC, ogni informazione di carattere anagrafico ovvero denominazione utente, di codice fiscale/P.IVA, di indirizzo o di data morte/data cessazione, deve essere inserito manualmente all’interno della procedura che non legge in forma automatizzata da file esterni comportando un controllo analitico anagrafica di ciascuna “Diffida con preavviso di sospensione erogazione della fornitura idrica” prima della notifica, viste le numerose limitazione emerse dal gestionale in uso all’ufficio idrico”.

La dirigente a titolo dimostrativo ha, tra l’altro, trasmesso all’Amministrazione “un dato a campione”. “Fa capire come la situazione è davvero grave in termini di titolari utenze “non domestiche” che risulterebbero attivi ma che ad oggi sono effettivamente defunti o cessati nell’attività. Su 31 titolari di utenze 17 risultano essere defunti o avere cessata l’attività. Appare chiaro ed evidente la situazione di criticità in cui versa l’Ufficio Idrico, da cui emerge la necessità e l’urgenza di svolgere una serie di attività, che non possono essere affidate all’esiguo personale (n.1 ruolo) presente e non adeguatamente formato rispetto agli adempimenti improrogabili ed indifferibile a cui ottemperare se si vuole perseguire l’obiettivo di rendere un servizio efficace, efficiente e che consenta di recuperare le annualità non ancora prescritte e soprattutto contrastare l’evasione ed elusione riferita a tale entrata”.

La scrivente ha ultimemente e ripetutamente evidenziato a che di competenza (interni/esterni) l’urgenza di un supporto esterno (anche una sola unità anche per alcuni mesi) di comprovata esperienza nell’ambito del servizio idrico integrato che possa procedere a:

– bonificare la banca dati, con un’anagrafica aggiornata delle UND e UD, smaltire un arretrato di tantissime istanze cartacee, e-mail di ogni tipo (richieste di pagamento) pervenute da diversi mesi e non riscontrate, richieste di volture non eseguite (1.045 utenze non volturate), richieste di rateizzazione non evase, utenze sospese per diverse problematiche che possono inibire la fatturazione, verificare se tutti le utenze disdette hanno saldato il debito prima che l’ufficio procedesse alla voltura, mappare tutti gli allacci presenti sul territorio per scovare gli evasori totali. Bisognerebbe stipulare tutti i contratti di utenza, perché inesistenti. L’utenza veniva attivata solo dietro richiesta. Ovviamente tale elencazione è certamente esaustiva”.

“Inoltre – conclude la dott.ssa La Torre -, in atti risultano numerosissimi provvedimenti Accertamenti/Solleciti emessi e non notificati, per i quali non si conoscono le motivazioni, pur avendole chieste all’Ufficio. Bisognerebbe capire se vi sono i presupposti di legge, per richiedere il pagamento oggi, se il credito non è prescritto. Si segnala, infine, che il Servizio Tributi sino al 31.12.2022 era assegnato all’Area Servizi alla Città – Entrate, soppressa a far data dal 02.01.2023 a seguito del pensionamento del relativo responsabile”.

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