HomeEuronewsRegolamentazione e patto globale: le sfide dell'IA

Regolamentazione e patto globale: le sfide dell’IA

Mentre i governi di tutto il mondo cominciano ad adoperarsi per regolamentare l’intelligenza artificiale, si intensifica l’attenzione sulla cooperazione globale in materia, uno degli argomenti chiave dell’Ai International Summit organizzato da Euronews a Bruxelles.

L’aumento esponenziale dell’interesse per gli strumenti di intelligenza artificiale arriva in un momento complicato per la definizione di standard di sicurezza a livello globale. Per molti sarà difficile collaborare e sviluppare standard condivisi con la Cina, come spiega a Euronews Anu Bradford, professore di diritto e organizzazione internazionale alla Columbia Law School.

“La realtà geopolitica non è molto favorevole a una cooperazione profonda e significativa. C’è una guerra tecnologica in aumento tra Stati Uniti e Cina. C’è una gara tremenda per la supremazia tecnologica. C’è preoccupazione su chi sarà la prima potenza economica, tecnologica, geopolitica. E ci sono anche grandi differenze ideologiche: quindi è difficile che Usa e Ue concordino con la Cina regole significative e sostanziali sull’intelligenza artificiale.

Ma qualche speranza di cooperazione si intravede all’orizzonte: il primo novembre è stata firmata da molti governi, tra cui quelli di Pechino e Washington la storica Dichiarazione di Bletchley, che sottolinea i rischi legati all’Ia e propone politiche comuni per contrastarli. Intanto nel settore privato le partnership tra Cina e Occidente proliferano, sostieneRebecca Arcesati, capo analista del Mercator Institute for China Studies.

“Sono molto ottimista per quanto riguarda ciò che si può fare tra le aziende, tra gli ingegneri. Le imprese cinesi stanno già svolgendo un ruolo attivo. Finché questo dialogo può proseguire e magari anche essere facilitato dai governi, nonostante le tensioni geopolitiche, penso che ci saranno progressi in futuro”. Ma prima di collaborare con la Cina, i Paesi occidentali dovrebbero fare ordine in casa propria, sviluppando regole interne adeguate, come spiega l’eurodeputato rumeno Dragoş Tudorache, uno dei relatori della legge europea in materia, l’Ai Act.

“Innanzitutto dobbiamo assicurarci di essere i primi della fila noi Paesi democratici che valutiamo allo stesso modola la tecnologia e il suo ruolo nella società. Dobbiamo prima diventare il più allineati possibile, e poi avere un dialogo adeguato con la Cina per affrontare il maggior numero di rischi, compresi quelli geopolitici, in un quadro complessivo”. Un altro passo cruciale nella futura cooperazione potrebbe arrivare dal prossimo faccia-a faccia tra il presidente degli Stati Uniti Joe Biden e quello cinese Xi Jinping: l’intelligenza artificiale può essere terreno di scontro, ma anche di incontro, fra le due superpotenze mondiali.

Fonte: Euronews Italia
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