HomePoliticaPassalacqua: "Taormina sfregiata, qui c'è l'ipocrisia del piangere dopo"

Passalacqua: “Taormina sfregiata, qui c’è l’ipocrisia del piangere dopo”

TAORMINA – Nell’ultima seduta di Consiglio comunale a Taormina si è parlato di urbanistica, tema che a Taormina non appassiona molto forse perché in questa città chiunque ha già fatto la qualunque cosa, tutti hanno goduta della facoltà di compiere di tutto e di più e il territorio è stato stuprato senza pietà da un paio di decenni a questa parte.

Sul tema si è registrato un duro intervento del consigliere Marcello Passalacqua. Le sue sono parole condivisibili, una lucida e impietosa analisi dei fatti che non necessita neanche di commenti: bastano e avanzano da sole le dichiarazioni per rendere l’idea di come sono andate le cose sinora a Taormina (e, ad onore del vero, non solo qui).

“Quello che votiamo in Consiglio comunale, una nostra decisione, vale meno di niente e non cambia le sorti di un paese votato alla cementificazione. Lo sfregio del territorio è avvenuto in modo sconsiderato, irrazionale e irragionevole. Siamo in un territorio con una scarsa regimentazione delle acque e ad elevato rischio di frane e questa è la Sicilia ed è la zona dove viviamo noi. Nel 2030 ci dovrebbe essere il consumo di suolo zero ma non ci arriveremo mai ma la legge è predisposta alla cementificazione. Questa è una città che è stata sfregiata, deturpata, distrutta, dove certi quartieri sono diventati talmente urbanizzati, antropizzati, che non si riesce a passare neanche con i veicoli. Stiamo diventando alveari di persone, non c’è nessuna regolamentazione di suolo e di strade. Le case sporgono dalle strade, le strade si sono ristrette e i parcheggi non ci sono, le opere di compensazione non vengono fatte. In Italia gli abusivi hanno ragione, a suon di sanatorie, i furbi hanno sempre ragione e non si demolisce nulla. In giro c’è molta ipocrisia, io mi sono sempre schierato per una regolamentazione urbanistica, senza le deroghe. Ci sono zone in cui prima sono state fatte le case e poi le strade, senza neanche la regimentazione delle acque. Tutti quelli che danno le autorizzazioni in questo paese sono i primi responsabili per il massacro del territorio. Qui non si intende prevenire i guai ma solo piangere quando accadono e, con gli eventi climatici estremi in aumento, ne vedremo guai. A noi interessa solo l’ipocrisia del piangere dopo”.

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