TAORMINA – Ogni anno in Italia (stime Airtum) si effettuano circa 9.900 diagnosi, di cui 7.300 donne e 2.600 donne, riguardanti i tumori della testa e del collo. Chiamati anche tumori testa-collo, includono tumori molto diversi tra loro che hanno origine negli organi e nelle strutture dell’area del collo e della testa, incluse le vie aerodigestive superiori. Questi tumori prevedono una sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi del 57% nei maschi e 58% nelle femmine. La prevenzione è fondamentale ma lo è altrettanto la possibilità di curarsi in dei reparti preparati e capaci di affrontare al meglio la sfida di questa malattia. Tra i centri di riferimento in Sicilia al Sud Italia c’è l’Unità Operativa Complessa di Otorinolaringoiatria dell’ospedale San Vincenzo di Taormina, diretta dal primario, dott. Antonio Politi.
La U.O.C di Otorinolaringoiatria di Taormina è un reparto all’avanguardia in ambito oncologico che in questi anni ha salvato tante vite.
“Il nostro reparto – spiega in un’intervista a TN24 il dott. Politi – è interconnesso con tutti gli altri perché fa parte del comparto ontologico, il nostro ospedale soddisfa tutte le esigenze di questi pazienti che sono così complessi, che vanno trattati in una struttura dove la complessità può essere trattata è l’ospedale di Taormina è un fiore all’occhiello da queste parti. Il nostro è un ospedale non di comunità ma comunitario, in cui il paziente è posto al centro, dove abbiamo istituito questa comunità umana interdisciplinare che ruota intorno al paziente”.
L’ospedale di Taormina vive una fase complicata per il depotenziamento di molti reparti e anche l’annunciata chiusura del reparto di Cardiochirurgia Pediatrica.
“Siamo in un momento di difficoltà, – continua Politi – come tutta la sanità siciliana, ma non possiamo permettere che un gioiello come l’ospedale di Taormina che ha tutte queste eccellenze all’interno, dove c’è gente che vuole mantenere almeno lo status quo, venga depotenziato”.
