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Ospedale di Taormina, dott.ssa Palmeri: “Così abbiamo ridato la voce ad un paziente con un intervento rivoluzionario” (VIDEO)

TAORMINA – Sanità d’avanguardia all’ospedale San Vincenzo di Taormina dove il caso del giorno, che sta facendo parlare in tutta Italia, è l’eccezionale intervento ideato ed eseguito dalla dott.ssa Serenella Palmeri, responsabile f.f. della Divisione di Otorinolaringoiatria e Chirurgia Cervico-Facciale a indirizzo Oncologico dell’ospedale San Vincenzo, già diretta dal dott. Antonio Politi. Insieme a lei ha operato anche il primario di Gastroenterologia del San Vincenzo, dott. Fabio D’Amore. I due il 28 febbraio scorso hanno eseguito in collaborazione, in equipe, un’operazione rivoluzionaria, ad alto coefficiente di difficoltà, che pone di diritto il presidio di Taormina tra le strutture dove è stata scritta una pagina di storia della medicina italiana per quanto concerne il trattamento dei pazienti laringectomizzati.

Il paziente operato con una tecnica innovativa al “San Vincenzo” ha 65 anni ed il complesso intervento posto in essere è di apposizione di valvola fonatoria (protesi in silicone). In sostanza, si esegue una fistola tra la parete posteriore della trachea (i pazienti sono tracheostomizzati) e quella anteriore dell’esofago ed il posizionamento di una valvola unidirezionale che permette la deviazione del flusso d’aria dalla trachea alla cavità orale per parlare.

Al San Vincenzo così è diventata realtà l’aspettativa dei medici di riuscire a ridare la voce ai pazienti laringectomizzati, attraverso una procedura chirurgica efficace e molto rapida, in pochi minuti. E la notizia che abbiamo dato il 10 marzo su TN24 ha avuto un eco straordinario che ha emozionato la gente e adesso ribalta il quadro e apre nuove prospettive per migliorare la condizione di vita di tante altre persone afflitte da questa grave problematica.

“Si tratta di una soluzione straordinaria ma paradossalmente anche banale – spiega ai microfoni di TN24 la dott.ssa Palmeri -. Noi siamo abituati a fare una chirurgia estremamente complessa ma avevamo una difficoltà: recuperare cioè i pazienti laringectomizzati negli anni passati e nei quali non veniva impiantata, in primaria, la valvola fonatoria che è un gioiello della tecnologia biomedica di parlare con una voce pressoché normale a chi la voce l’aveva persa. Veniva eseguita a suo tempo una tecnica rischiosa, un esofagoscopio molto rigido che può anche lacerare involontariamente i tessuti e generare delle complicazioni. In chirurgia possono avvenire delle complicanze ma è necessario saperle gestire queste situazioni. Rimaneva il problema della fetta di pazienti privi della voce e allora, sulla base di un’idea che avevo già da circa due anni, abbiamo eseguito un intervento ad un paziente che meritava di ritornare ad una socialità normale. Abbiamo operato insieme al dott. D’Amore, che a sua volta impianta delle valvole, che si mettono nello stomaco per permettere ai pazienti che hanno delle difficoltà ad alimentarsi, di bypassare questo tratto, e quindi agisce endoscopicamente. E così, sfruttando l’idea, l’ho coinvolto e abbiamo fatto in 10 minuti ciò che loro fanno nello stomaco, utilizzando questa semplice valvola fonatoria. E quindi, grazie alla sua guida endoscopica, siamo riusciti ad arrivare al punto di collocazione della valvola, con una procedura durata 10 minuti, anche qualcosa in meno, in anestesia generale. Era una prima volta, anche perché bisognava avere un approccio molto prudenziale, abbiamo agito con la metodica in assoluto più sicura. Il paziente viene prima di tutto. Adesso la persona può parlare, la valvola è perfettamente funzionante”.

L’Otorinolaringoiatria di Taormina si conferma un’eccellenza che dà risposte importante ai pazienti e accoglie un’utenza sempre più in crescita, che arriva nel reparto di contrada Sirina da ogni parte della Sicilia e anche dalla Calabria. “Siamo un ospedale particolare – evidenzia la dott.ssa Palmeri -, il nostro è un presidio dove si arriva perché si cerca un medico e devi venire apposta. Il bacino d’utenza di questo reparto non è solo di prossimità ma proviene da tutta la Sicilia. Qui accogliamo pazienti da tutta l’isola: da tutta la provincia di Messina e versante Tirrenico, da Agrigento, da Siracusa e Ragusa, ma anche dalla Calabria. L’affetto del paziente e la sua riconoscenza è la gratificazione più grande per noi medici. Noi puntiamo sulla piena collaborazione umana con i pazienti e i loro familiari. C’è un lavoro di equipe, una multidisciplinarità in cui ciascuno fa la sua parte e ho davvero dei colleghi eccezionali. E da parte nostra si è stabilito anche un forte rapporto umano con i nostri pazienti. Nel momento in cui il dott. Politi, che qui ha fatto grandi cose, è andato in pensione, ci siamo stretti ancora di più l’uno con l’altro per collaborare e per mantenere alto il livello degli standard assistenziali“.

Un obiettivo centrato nel modo migliore e il senso della mission di questo reparto lo possiamo forse riassumere in una frase molto significativa, pronunciata nell’intervista a TN24, dalla dott.ssa Palmeri. Le sue sono parole di grande umanità che meritano di essere sottolineate: “Non si può pensare di curare la malattia e basta. La malattia appartiene a una persona ed è la persona che va curata”.

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