HomeAperturaOrrore totale in Ucraina: la Russia usa bombe a grappolo

Orrore totale in Ucraina: la Russia usa bombe a grappolo

La guerra in Ucraina prosegue e la Russia non risparmia orrori e crimini ormai quotidiani alla popolazione locale. Mentre la comunità internazionale continua a consentire il genocidio, Mosca utilizza arme vietate dal diritto internazionale umanitario. In particolare, nel 2010 è entrata in vigore una Convenzione Onu (a cui Mosca e Kiev non hanno aderito), che ne proibisce l’utilizzo.

L’inquietante notizia è stata riportata dal quotidino Avvenire, che sarebbe in possesso di diverse foto-prova, in diverse aree ne sono stati rinvenuti i rottami di queste bombe. Si parla di ordini che – per rendere l’idea della gravità della situazione – disperdono o rilasciano munizioni o bombe più piccole su un’ampia area, aumentando il potenziale di vittime e danni. Più di 100 Paesi si sono impegnati a non usare mai le armi ai sensi della Convenzione sulle munizioni a grappolo, ma né la Russia né l’Ucraina hanno firmato l’accordo.

Il lancio di questi ordigni sarebbe avvenuto sulla città di Mykolaiv in almeno tre diverse date, il 7, l’11 e il 13 marzo.

“Le bombe a grappolo rappresentano una minaccia immediata per i civili durante il conflitto spargendo in modo casuale submunizioni o bombe su una vasta area” e rappresentano, quindi, una minaccia anche dopo il conflitto perché lasciando dei resti che possono rimanere inesplosi e diventare, di fatto, mine antiuomo. La denuncia è arrivata anche dall’Onu (che però in questa guerra si sta voltando dall’altra parte, perché la Russia e anche la Cina hanno diritto di veto se venisse votata una risoluzione sull’Ucraina): il sottosegretario per gli affari politici, Rosemary DiCarlo, ha denunciato attacchi indiscriminati, compreso l’uso di bombe a grappolo “proibiti dalla legge internazionale umanitaria. Attacchi diretti contro i civili e obiettivi civili, come i bombardamenti aerei di città e villaggi sono proibiti dalle leggi internazionali e possono essere crimini di guerra”.

Secondo quanto riporta Avvenire, alcuni raid erano stati compiuti sganciando le “Rbk-500”, bombe a grappolo russe già usate in Siria, e ora ci sono stati dei nuovi ritrovamenti a Pokrovsk, nel Lugansk. “In particolare è stato ritrovato, con il numero di serie ancora visibile sulla carcassa, un missile guidato della serie ‘9M54’, conosciuto per la sua capacità di dispiegare un gran numero di piccoli esplosivi. (…) Lo scheletro del missile ha un numero di serie che conferma come la produzione sia del 2019, ‘dopo che la Russia ha smesso di vendere queste armi all’Ucraina – spiega Amnesty -, e questo indica che l’attacco è stato lanciato dalla Russia’”, riporta Avvenire.

Queste bombe hanno una portata tra i 25 e i 70 km e i lanciatori possono sparare fino a 12 razzi in una volta. Quando questo razzo raggiunge il bersaglio, si apre a mezz’aria e sparge le sue 72 sottomunizioni a grappolo su un’area grande quanto un campo da calcio causando un’ampia devastazione.

Siamo, insomma, all’orrore totale e alla ferocia bestiale, di fronte a veri e propri crimini di guerra: eppure nessuno li ferma. Incredibile ma vero.

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