HomePoliticaNuova linea ferroviaria: Taormina revoca l'ok a Rfi

Nuova linea ferroviaria: Taormina revoca l’ok a Rfi

TAORMINA – La Città di Taormina torna sui propri passi e stoppa il suo nulla osta del 2021 al progetto per la nuova linea ferroviaria. Il Consiglio comunale di Taormina ha deliberato questa sera la revoca della delibera di Consiglio comunale n.21 del 22 aprile 2021 e di ogni altro atto presupposto e conseguenziale, concernente il placet dato allora alle opere per la realizzazione della nuova linea ferroviaria nel territorio comunale.

L’infrastruttura, le cui attività di cantiere sono già scattate nei mesi scorsi e sono, dunque, in corso di svolgimento, prevede due nuove stazioni ferroviarie in città, una ai piedi del centro storico di Taormina, e l’altra a Trappitello. Nel corso della seduta è emersa, tuttavia, una serie di pesanti criticità che, secondo l’Amministrazione e come condiviso anche dall’opposizione, rischierebbero in assenza di una soluzione risolutiva di determinare gravi disagi in città. In particolare, stando a quanto relazionato in aula dall’esperto del sindaco, ing. Massimo Brocato, al momento non si prevede il collegamento tra la nuova futura stazione di Taormina ed il centro storico, inoltre si rischierebbe la chiusura per un lungo periodo del Lumbi, e non verrebbero previste sin qui delle misure atte a scongiurare il caos veicolare a Trappitello, lungo la SS185 (Via Francavilla). Inoltre è stato richiesto al Comune di Taormina di trasferire altrove la stazione rifiuti sinora localizzata in contrada Sant’Antonio ma occorre prima individuare un’area alternativa. Ed ancora: si prevedono una serie di attività di cantiere che renderebbero, secondo il Comune, insostenibile la situazione in Via Garipoli. Sulla base di queste ed ulteriori osservazioni è arrivato il dietrofront del Comune di Taormina. La revoca del precedente atto deliberativo è avvenuta con voto unanime del Consiglio comunale.

“Tutti siamo d’accordo sul fatto che l’opera prevista non è consona in questi termini per Taormina – ha detto il sindaco Cateno De Luca -. Procederò formalmente a recedere dalla convenzione sottoscritta. A questo punto si chiede al sindaco di far attivare un tavolo tecnico con Rfi per la stipula di una nuova convenzione con i rilievi che andremo a porre. Si apre una nuova fase e il Consiglio comunale sarà coinvolto. Nel frattempo diciamo a Rfi: “Non ci stiamo”. Se una cosa non funziona, non funziona. Se una cosa è dannosa, è dannosa. Non si tratta di essere tecnici su una disamina che per la tipologia dell’opera in sè non era nemmeno una proposta da fare. E neanche la questione andava posta nell’ottica di un ragionamento di compensazione, sulla quale vanno discussi altri aspetti”.

“Non so quale sarà l’esito di questa nuova fase e con molta onestà faccio una premessa. Ciò comunque non fermerà l’opera, diciamolo subito, perché esistono tanti provvedimenti sostitutivi che il governo nazionale e il presidente della Regione possono mettere in atto, infischiandosene delle nostre osservazioni. E’ ovvio che ciò significa la rottura e ledere il principio di leale collaborazione tra gli enti ma noi abbiamo il dovere di provarci. Se riusciamo, in alternativa, a dire ad Rfi, notificandolo con atti concreti, che noi non ci stiamo, allora quello diventa il messaggio di una comunità. Se Rfi ritiene più utile ripristinare il rapporto di leale collaborazione questo è il momento per farlo. Ognuno metterà i propri strumenti in campo e io mi avvarrò dei miei poteri di ordinanza e ci sarà chi potrà impugnare le mie ordinanze. Ma è un clima di scontro che a nessuno conviene creare, di fronte ad un’evidenza: Taormina non può pagare un altro prezzo ad un’opera di cui non ha bisogno. E’ chiaro che dobbiamo ragionare in una logica più ampia di una vasta opera che riguarda il comprensorio e tutta la Sicilia, ma non possiamo essere noi come territorio a pagarne le conseguenze. Ecco dove sta la differenza tra opere funzionali e opere compensative, di cui in questo caso non si è tenuto conto. Il presupposto per fare almeno un tentativo di rivedere la situazione è, intanto, la revoca di questo atto deliberativo”.

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