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Morte di Andrea Purgatori, gli sciacalli si scatenano

La morte di Andrea Purgatori sta scatenando una sconcertante campagna di sciacallaggio social nei confronti del giornalista e conduttore televisivo di La7, stroncato nelle scorse ore da una malattia fulminante.

A scatenarsi sulla vicenda sono stati gli ambienti No Vax, che hanno rilanciato lo slogan “Nessuna correlazione”. Sotto il tweet di Raffaella Regoli, giornalista del programma televisivo Fuori dal Coro (Mediaset) particolarmente seguito da questi ambienti, si riscontrano diversi commenti con le emoji delle siringhe al fine di associare il decesso del conduttore con le vaccinazioni anti Covid, mentre altri accusano il giornalista di essere «stato complice su Covid e “vaccinazioni”».

C’è chi va oltre, cogliendo la notizia con gioia scrivendo «Pro siero .. quindi fottesega… avanti con la pulizia…», mentre altri contestano la giornalista di Fuori Dal Coro per il suo tweet: «Brava Regoli il tuo obbiettivo raggiunto a lei non frega nulla della morte di Purgatori. Voleva scatenare l’odio». Quelli nel tweet di Regoli sono, tuttavia, sono soltanto alcuni esempi.

C’è chi ha scritto persino “Il tempo è galantuomo…”, condividendo gli screenshot riguardanti il decesso di Purgatori e quelli relativi ai suoi interventi critici contro i No Vax nel corso della pandemia Covid-19. Nello screen anche il seguente commento: “L’ennesimo odiatore ultravax che se ne va per malore o malattia fulminante. Ancora negate la correlazione? Ok, allora è il karma”. Ma non solo, perché insulti simili appaiono anche in un gruppo Facebook dei “No Vax”: “Un altro mercenario in meno” scrive l’utente Filippo, “La sfoltita prosegue” commenta Lucia, “Bravo e serio. Rip” pubblica l’utente David, “Eppure ci credeva nel siero magico” scrive un’altra utente condividendo lo screenshot dell’intervento Twitter di Purgatori dove definiva i medici No Vax criminali.

Come si può arrivare a tanto e come si può mancare di rispetto in questo modo a una persona che non c’è più? Si potrebbe fare tante riflessioni ma una sola parola può bastare: Vergogna.

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