Che fine ha fatto Denise Pipitone? A svelare il mistero della bambina di cui non si hanno più notizie dal 1 settembre 2004 potrebbe essere la persona più impensabile: il Capo di Cosa Nostra, Matteo Messina Denaro, il superlatitante catturato nelle scorse ore dopo 30 anni di latitanza.
Nelle ore dell’arresto di Messina Denaro, è proprio la famiglia di Denise a lanciare un interrogativo inquietante sui social network, firmato da mamma Piera Maggio e da papà Pietro Pulizzi e a rivolgere un appello allo Stato e all’ultimo padrino. “Chiediamo allo Stato italiano – si legge in un post di Facebook – ai magistrati che se ne prenderanno carico. Dopo tutti gli accertamenti e le doverose domande di rito al boss Matteo Messina Denaro, qualcuno cortesemente chieda al boss, se in qualche modo ha avuto notizie sul sequestro di nostra figlia Denise? Grazie”.
Messina Denaro è stato sinora il capomafia indiscusso della zona del Trapanese e Denise scomparve da Mazara del Vallo: è pensabile che l’ex superlatitante non sia al corrente di chi ha compiuto quel sequestro? Forse quel boss che non ha esitato a far sciogliere il piccolo Santino Di Matteo e che si è reso autore di tanti altri crimini efferati, potrebbe trovare un modo per fare almeno una cosa buona collaborando nelle indagini sull’auspicato ritrovamento di Denise Pipitone.
Di recente i genitori di Denise hanno evidenziato anche la necessità di istituire e rendere operativa una Commissione d’Inchiesta parlamentare sulla vicenda. “Non scegliamo ne quando ne dove un evento nefasto debba o possa colpirci – si legge in un altro post – Noi genitori, Denise stessa, abbiamo pagato un prezzo troppo alto per l’incompetenza del luogo di pertinenza, oltretutto retrograda e pregiudizievole. Ci sono luoghi, posti, città in cui probabilmente necessiterebbe che a svolgere l’indagine fosse gente molto preparata e lontano dal luogo del delitto”.