HomeAperturaMeloni va da Biden: troppi salotti, pochi fatti

Meloni va da Biden: troppi salotti, pochi fatti

L’atmosfera salottiera dei palazzi della politica internazionale ha decisamente “contagiato” la premier Giorgia Meloni. La leader di Fratelli d’Italia ci ha preso gusto e continua i suoi viaggi all’estero, per un riconoscimento politico del suo ruolo nell’ambito di una serie di incontri che la vedono al fianco dei Capi di Stato, di leader e personalità importanti. E oggi è la volta della figura più importante (Papa a parte), il primo inquilino della Casa Bianca, Joe Biden, un presidente piuttosto disastroso ma che formalmente è pur sempre il rappresentante della Nazione più potente del pianeta.

Così mentre l’Itaia brucia tra grandinate e incendi ed emergenze che colpiscono il Nord e il Sud, la Meloni gira il mondo, rilascia dichiarazioni, fa proclami e prende impegni.

“Gli incendi e i disastri meteorologici degli ultimi giorni stanno mettendo a dura prova l’Italia. Il Governo ha messo in campo tutti i mezzi di cui dispone e stiamo istruendo le richieste di stato di emergenza avanzate dalle Regioni colpite per deliberare le prime risorse. Siamo al lavoro per dare risposte immediate ed efficaci”. Questo un post social che risale a ieri, con il quale Meloni commenta i problemi dell’Italia di queste ore. Per la serie, voi lavorate, sono al vostro fianco (virtualmente) ma nel frattempo mi faccio un pò di viaggi. Istituzionali e per il bene del Paese, ovviamente.

I rapporti internazionali si curano e sotto questo aspetto la Meloni fa bene, benissimo a farlo, visto che ancora la definiscono “erede di Mussolini” e in Italia la sinistra dopo un secolo ancora solleva i fantasmi del fascismo, che – sottolineiamolo – è morto, defunto, trapassato e non tornerà mai più.

Il punto è un altro: Meloni va da una parte all’altra, da Bruxelles a Washington, incontra pure gli Stati africani per la questione dei migranti, dispensa belle intenzioni e sorrisi, ma sul fronte interno per adesso i risultati sono pochi e decisamente lontani dalle aspettative. E’ poca cosa rispetto a quello che aveva promesso agli italiani. La Meloni di lotta che doveva cambiare l’Italia è diventata una Meloni di governo che si è innamorata del palazzo e si è istituzionalizzata.

La fortuna della leader di Fratelli d’Italia, ad ogni modo, è la sua migliore alleata: l’opposizione. C’è la segretaria del Pd, Elly Schlein, che colleziona sconfitte, non decolla nei sondaggi e tutto porta verso la sua cacciata dopo le Europee del 2024. Giuseppe Conte sembra ormai uno yogurt scaduto, ha fatto il suo tempo, parla contro a prescindere e finisce per avere torto anche quando avrebbe ragione, Renzi e Calenda sono lì al centro che ammiccano, litigano, fanno confusione, si offrono a tutti e non sanno da che parte andare. E allora proprio questa opposizione sembra destinata a rappresentare una polizza per la conferma a Palazzo Chigi del centrodestra.

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