Giorgia Meloni è ormai la leader incontrastata del centrodestra e l’attuale primo ministro non ha intenzione di lasciare nemmeno le “briciole”, o paradossalmente soltanto quelle, ai suoi alleati. Meloni, infatti, sta contendendo alla Lega e a Forza Italia, con i suoi candidati, le scelte per i governatori in vista delle elezioni regionali ed è un indizio chiaro sulla strategia della leader di Fratelli d’Italia. La differenza abbastanza netta con Silvio Berlusconi è proprio qui. Il defunto Cavaliere, per tenere in linea di galleggiamento gli equilibri di centrodestra, “barattava” la fedeltà degli alleati alla sua leadership di coalizione con un passo indietro sulle scelte nei territori, in particolare nelle regioni. Meloni, invece, non vuole mollare e rivendica per Fratelli d’Italia candidature che Lega e Forza Italia (il Carroccio in primis) un tempo avrebbero avuto facilmente in concessione nel quadro degli accordi nel centrodestra.
Così non passa ormai giornata senza assistere ad una “guerriglia” di posizione tra Meloni e Salvini. Lei veleggia attorno al 29-30% nei sondaggi e lui invece lotta per agguantare la soglia di “sopravvivenza” politica del 10% alle Europee. Salvini, d’altronde, è passato dal ruolo di nuovo comandante del centrodestra ai tempi in cui nacque il governo Conte 1 a subalterno ora di Meloni. Il segretario della Lega ha visto arrivare il suo partito a percentuali altissime che adesso si sono dimezzate e di contro Fratelli d’Italia, che alle scorse Europee non aveva nemmeno raggiunto la soglia del 4%, è esplosa con la Meloni che ha portato i consensi di Fratelli d’Italia al triplo di quelli odierni della Lega. Nel mezzo c’è Forza Italia che, a sua volta, si presenterà alle Europee nel primo test dopo la morte di Berlusconi e punta al difficile obiettivo del 10%.
La prospettiva per la primavera che verrà è decisamente semplice da immaginare, con la Meloni che, nonostante i risultati non entusiasmanti del suo governo, già pregusta il risultato trionfale del suo partito alle Europee e gli alleati a dover lottare per resistere all’onda d’urto di Fratelli d’Italia.
