HomeAperturaL'astio del galletto: così nasce lo scontro Macron-Meloni

L’astio del galletto: così nasce lo scontro Macron-Meloni

In molti si sono sorpresi in queste ore per il trattamento riservato dal presidente francese Emnanuel Macron al primo ministro italiano Giorgia Meloni. Ancora una volta il “galletto transalpino” tiene a distanza il premier di casa nostra e non perde occasione per far capire che l’asse che comanda in Europa è Francia-Germania. Tutto il resto deve accodarsi.

Da qui, al netto delle giustificazioni di rito, nasce la scelta per nulla casuale di non invitare Meloni all’incontro di mercoledì sera a Parigi con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e il cancelliere tedesco Olaf Scholz,

E poi, a margine del Consiglio Europeo a Bruxelles, il capo di Stato francese ha messo le mani avanti rincarando la dose e facendo valere il peso diplomatico dell’asse Francia-Germania. «Ho voluto ricevere il presidente Zelensky assieme al cancelliere Scholz. Penso che sia il nostro ruolo. La Germania e la Francia, come sapete, hanno un ruolo particolare da otto anni sulla questione», ha dichiarato Macron in risposta alla reazione del premier italiano, che in mattinata aveva giudicato «inopportuno» il trilaterale di Parigi senza l’Italia. «Credo che la nostra forza in questa vicenda sia l’unità e la compattezza. Capisco le questioni di politica interna e la volontà di privilegiare le proprie opinioni pubbliche, ma ci sono dei momenti nei quali privilegiare la propria opinione pubblica interna rischia di andare a discapito della causa», ha commentato Meloni.

Il «ruolo particolare» di Francia e Germania cui ha fatto riferimento Macron è il “formato Normandia”, ossia l’iniziativa diplomatica a quattro (Francia, Germania, Russia e Ucraina) lanciata nel giugno del 2014 per trovare soluzioni alla guerra del Donbass e che produsse pochi mesi dopo i fragili accordi di Minsk.

Ma c’è altro e di più ed è la questione Africa, migranti ma non soltanto. Qualche anno fa Meloni sferrò un duro attacco a Macron, con tanto di imitazione del presidente francese sulle “furbate” della Francia nell’emergenza riguardante i cittadini africani che raggiungono le coste europee e nella maggior parte dei casi arrivano e rimangono in Italia, mentre proprio la Francia ed altri Stati UE fanno orecchie da mercante sulla ridistribuzione di queste persone.

Meloni di recente ha rilanciato il suo obiettivo di fare dell’Italia, e del Sud in particolare, un hub energetico e dunque strategico del Mediterraneo. Mai parole furono più sgradite a Macron e ai francesi, che sino a questo momento hanno fatto e disfatto a loro piacimento dell’Africa, sfruttandola senza farsi troppi scrupoli. Il governo italiano potrebbe diventare, in buona sostanza, una minaccia economica o perlomeno un autentico fastidio ancora prima che politica per l’egemonia transalpina in terra africana.

Sembrano già lontani, molto lontani, i tempi del famoso incontro avvenuto il 23 ottobre 2022 sulla terrazza del Gran Melià di Roma all’indomani della salita al Colle della leader di Fratelli d’Italia, con l’inquilino dell’Eliseo che allora avrebbe chiesto a Meloni di fare la sua prima visita ufficiale a Parigi, promettendole di essere trattata con tutti gli onori, «come una regina».

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