TAORMINA – La Sicilia conquista un importante riconoscimento conferito alla nostra terra durante il “World golf awards” ad Abu Dhabi. Il premio è il “World’s best emerging golf destination 2023” e la Sicilia è stata insignita del titolo di migliore destinazione di golf emergente di tutto il mondo.
Un premio che accresce i rimpianti per la Città di Taormina, capitale del turismo siciliano dove un complesso ricettivo con annesso campo da golf – su iniziativa dei privati – stava per nascere e tutto è poi abortito. I lavori partirono nel 2007 e si fermarono per una bomba d’acqua nel novembre 2011 quando erano giunti al 60% di realizzazione. Da quel momento le opere non sono mai più riprese, nel 2020 i terreni di contrada Vareggio sono stati sequestrati dall’Autorità Giudiziaria per il fallimento dell’impresa incaricata per i lavori. Il golf a Trappitello ad oggi è una storia finita, cronaca di un’incompiuta e titoli di coda. L’ex golf, sommerso dall’incuria e travolto dall’abbandono, è una cattedrale nel deserto, sfogatoio delle frustrazioni delinquenziali dei vari piromani di turno che negli ultimi anni hanno appiccato diversi incendi, devastato l’area e messo in pericolo la vita delle persone che abitano da quelle parti.
Il golf a Trappitello, al netto delle brutture e di storture progettuali che avrebbero avuto un impatto ambientali infelice, avrebbe potuto rivitalizzare attraverso questo segmento molto praticato i flussi turistici della cosiddetta bassa stagione. Il numero totale dei golfisti ha superato la quota dei 59 milioni di persone, mentre coloro che viaggiano nel mondo per andare a giocare a golf equivalgono sono stimati in una forbice almeno tra le 2,9 e 5,9 milioni di persone: numeri impressionanti di cui anche una piccola e minima parte rappresenterebbe un potenziale fattore di svolta per il turismo che vive una fase straordinaria e che nel 2023 farà segnare il record storico di presenze. Ma in bassa stagione, poi, Taormina va in letargo e il golf poteva portare certamente qualcosa di buono verso l’orizzonte proibito della destagionalizzazione.
Stando ad una stima fatta qualche anno fa dell’Ufficio Turistico, la presenza di un green a Taormina avrebbe potuto determinare un aumento tra il 15% e il 20% quando Taormina si svuota, tra novembre e marzo. I mercati che generano i maggiori volumi di golfisti/turisti sono il Regno Unito, la Germania, la Svezia e la Francia, gli Stati Uniti e l’Australia. Tutti paesi che conoscono Taormina per la sua bellezza legata ai mesi estivi e che invece potrebbero guardare alla località siciliana anche come una nuova meta invernale.
E allora applausi alla Sicilia che si laurea “World’s best emerging golf destination 2023”, con i green di altre province, che vanno a gonfie vele e sono tutti lontani dalla zona ionica. A Taormina sul golf va un altro riconoscimento: il “Premio Tafazzi”.
Ah già, c’è la motivazione: “Premio Tafazzi alla Città di Taormina per l’impegno pluriennale profuso nel fare marcire i terreni di contrada Vareggio a Trappitello, da 12 anni a questa parte, senza aver mai mosso un dito per sollecitare una soluzione risolutiva finalizzata a far ripartire le opere del golf o almeno a proteggere e far riqualificare l’area ora devastata dai piromani. Inoltre, il Comune di Taormina in tutto questo tempo si distingueva infischiandosene di valutare e/o intraprendere qualsiasi azione a tutela dell’ente, inerente il mancato rispetto di un accordo compensativo a suo tempo sottoscritto con l’impresa concernente l’impegno della stessa per la realizzazione di lavori nelle scuole“.