Il dado è tratto. Alla fine (purtroppo) avevamo ragione noi. I locali della scuola materna di Trappitello non garantiscono la sicurezza dei circa 100 bambini che la frequentano e dovrà essere chiusa.
L’annuncio dato dal Comune di Taormina è arrivato nella serata del 2 marzo con le parole del vicesindaco di Taormina, Francesca Gullotta, che con la sua consueta signorilità ci ha messo la faccia per comunicare l’amaro epilogo di una vicenda nella quale le responsabilità politiche sono di altri. E quelle responsabilità, che già da tempo apparivano chiare, ora sono innegabili e bisogna prendersele. Tutte.
Bisognerebbe fare discorsi profondi, probabilmente anche in termini piuttosto pesanti ma l’evidenza e la gravità stessa della vicenda esigono altro.
In ordine: 3 ottobre 2019, 2 dicembre 2022 e infine 2 marzo 2023. Il cerchio di questa storia inizia e si chiude in queste tre date.
Il 3 ottobre 2019 l’attuale sindaco Mario Bolognari chiude il primo piano del plesso scolastico di via Santa Filomena a Trappitello “a salvaguardia della pubblica e privata incolumità”. A seguito di un sopralluogo dell’Utc, in una relazione (del 2 ottobre) si affermava che “da una attenta verifica, interna ed esterna, del solaio di copertura, è emerso che in tutte le stanze del piano primo della scuola elementare di via Santa Filomena, nella frazione Trappitello del comune di Taormina, si evidenziano dei segnali (micro fessure e rumori sordi) nel solaio di copertura, che fanno presagire il distacco di intonaco e dei laterizi, dovuto presumibilmente a infiltrazione di acqua piovana del terrazzo di copertura”. Tale scelta corretta giungeva allora dopo anni e precedenti legislature in cui gli amministratori forse avrebbero potuto dedicare un’ora in meno al Teatro Antico e una in più per andare a Trappitello ad accertare che i lavori eseguiti nel tetto della scuola erano stati una porcheria.
Poco male. Così un piano intero viene chiuso e sotto quel tetto rimangono 100 bambini della materna ed il personale scolastico. Si va avanti e nel frattempo ci sono stati i soliti articoli di stampa e anche le interrogazioni sulle scuole, come quelle del volenteroso consigliere Giuseppe Sterrantino.
Ma bisogna aspettare altri 3 anni, la fine del 2022, perché qualcosa di concreto e poi decisivo accada. Succede che venerdì 2 dicembre 2022 un giornalista (e papà), il direttore di TN24, Emanuele Cammaroto, decide di recarsi a scuola, entra in quei locali e ne documenta le condizioni, constatando ciò che avrebbe dovuto verificare il Comune di Taormina e a cui si doveva porre rimedio per tempo: la non salubrità degli ambienti e i presumibili pericoli di un edificio dove – repetita iuvant – un piano venne dichiarato inagibile il 3 ottobre 2019 e da allora non è stato mai eseguito dal Comune nessun intervento.
Ci abbiamo messo la penna e la faccia e abbiamo denunciato pubblicamente i fatti. In quella scuola sono arrivati i Vigili del Fuoco, che già il 5 dicembre 2022 stavano per chiudere i locali e che rimandavano, tuttavia, ad ulteriori e più approfondite valutazioni sulle criticità in atto. E poi c’è stato anche il successivo sopralluogo dei Carabinieri del Nas di Catania, unitamente ai militari dell’Arma di Taormina.
La dirigente scolastica, Carla Santoro, seria e capace professionista a cui nulla può essere contestato, in tal senso ha prodotto la lunga serie di lettere inviate nel tempo al Comune con le segnalazioni a più riprese fatte sui problemi della scuola. Criticità che sono rimaste lì, come la muffa sulle pareti e il tetto con le infiltrazioni.
Il Comune ha avviato nei mesi recenti una ricerca di altri immobili che non ha portato da nessuna parte e la difficoltà a reperirli su Trappitello è di per sé un fatto oggettivo: ma intanto sono stati effettuati nelle vacanze di Natale o in seguito dei lavori almeno per ripristinare la salubrità degli ambienti? Nessuno. Zero.
Si arriva al 14 febbraio 2023, altri due mesi dopo, per accorgersi all’albo pretorio del Comune di Taormina una determina avente ad oggetto: “Modifica, integrazione e mantenimento dell’impegno della determina dirigenziale n.150 del 3 giugno 2020, avente ad oggetto: Affidamento incarico professionale per il servizio di progettazione esecutiva, c.s.p., direzione lavori, misure e contabilità per la realizzazione di una copertura di tipo leggero nella scuola di Via Santa Filomena e per la realizzazione dei limitati interventi di adeguamento sismico, con l’affidamento d’incarico professionale per la produzione del certificato di vulnerabilità sismica della scuola di Via Santa Filomena”. In sostanza, si dava mandato di provvedere a quanto richiesto nel verbale redatto dai Vigili del Fuoco del Comando Provinciale di Messina, per procedere ad una verifica delle condizioni dell’intera struttura e, alla conseguente produzione del certificato di vulnerabilità sismica della scuola.
A questo punto la relazione mette il Comune spalle al muro e l’esito delle ulteriori indagini è che la scuola va chiusa. I nodi vengono al pettine: è giustificabile che 100 bambini (ed il personale scolastico) siano stati lasciati per 41-42 mesi al piano terra di una scuola dove già nell’ottobre del 2019 il primo piano è stato chiuso per problemi di infiltrazioni nel tetto? Ci sono voluti 3 anni e mezzo per accorgersi o stabilire che la scuola non è più agibile. E’ normale? A Taormina forse sì, in qualsiasi altro posto no.
Dalla nostra denuncia e dal sopraluogo dei VF (inizio dicembre 2022) sono trascorsi altri 3 mesi e i bambini sono stati lasciati ancora lì, nel plesso di Via Santa Filomena, in attesa di un’ordinanza di chiusura che arriverà a marzo del 2022.
Qualcuno si ponga tutte queste domande ma soprattutto dia una risposta alle famiglie. Il fatto che grazie al cielo tutto sia andato bene non attenuta la gravità dei contorni della vicenda. Bisognava stringere i tempi e non dilatarli. Tirare le somme diverso tempo fa, in qualsiasi modo e con celerità.
Qui ci si è impantanati nella questione del progetto per la tettoia leggera, al cui proposito il Genio Civile ha posto una serie di prescrizioni e l’ipotesi iniziale dei lavori da 120 mila euro è passata ad una previsione d’opera da almeno 400 mila euro che il Comune non aveva e non ha. Logico che non possa essere questa la colpa del Comune ma allo stesso modo nemmeno l’alibi: non si doveva esitare 3 anni e mezzo mentre 100 bambini sono rimasti in una scuola afflitta da infiltrazioni dal tetto. I “famosi” 350 mila euro donati dalla Ferrari al Comune di Taormina a seguito dell’evento del settembre 2021 per le scuole non potevano essere destinati subito a questa scuola? Allora, non oggi, dopo un altro anno mezzo.
“La scuola è sicura, c’era solo un pò di muffa nelle pareti”, “E’ stato fatto il solito allarmismo”, “Non era neanche il caso di far venire i Vigili del Fuoco”. “Tutto questo casino per qualche pezzo di parete scrostata”, “E’ colpa della preside, che non doveva far entrare il giornalista Cammaroto a scuola”, “La preside si è messa d’accordo con il giornalista per creare il caso”. Questa è la perfetta sintesi dell’idiozia in salsa taorminese che ora si sgretola di fronte a una realtà impietosa nella quale i fatti si rivelano, ancora una volta, più ostinati, di tante chiacchiere e della pochezza disarmante della politica taorminese.
Oggi non serve a niente la caccia ai colpevoli, si dovrà affrontare uno spostamento non semplice in un immobile ancora da reperire. E’ una giornata amara per tutta la comunità di Taormina perché quando una scuola chiude è la sconfitta di tutti e nessuno escluso ma una riflessione va fatta e non ci si può esimere dal riconoscere che qualcosa non ha funzionato e si è corso un serio rischio con la vita di 100 bambini.
Per essere ancora più chiari non circoscriviamo il perimetro degli errori politici e di valutazione al sindaco in carica, ma anche a tutti gli amministratori che lo hanno preceduto e non hanno neppure affrontato il caso o peggio lo hanno generato, compresa l’inconsistenza di coloro che in questa legislatura erano in Amministrazione, quelli che sono rimasti e quelli che sono transitati in altri lidi politici e oggi fanno i “fighetti” nei bar ma al Comune (da una parte e dall’altra) si sono sempre comportati da scolari timorosi e nel confronto non hanno trovato il coraggio di far saltare sedie e tavoli (su questo e altri temi) per imporre una svolta. Altrettanto chiaro è che i tecnici e la burocrazia (non solo quella del Comune) dovevano muoversi con ben altra rapidità, visto che si trattava di stabilire il livello di sicurezza di una scuola e non di pettinare le bambole della casa di Ken e Barbie.
Alla fine la Scuola Materna di Trappitello verrà chiusa con ordinanza sindacale perché un tecnico incaricato dal Comune ha prodotto la relazione con i calcoli di vulnerabilità e ha riscontrato condizioni che non garantiscono l’uso in sicurezza dell’edificio. Ciò in risposta ad un sopralluogo effettuato dai Vigili del Fuoco. Sopralluogo che era stato richiesto da un giornalista. La storia di Santa Filomena sta tutta qui.
Grazie a Dio non è venuto giù il tetto della scuola e nulla è accaduto ai bambini. Intanto crolla definitivamente il modo in cui è stata gestita l’emergenza scuole a Taormina.