HomeAttualità e CronacaLa Regione mette il CIR: ora per gli abusivi del turismo a...

La Regione mette il CIR: ora per gli abusivi del turismo a Taormina saranno ca…i amari

TAORMINA – A Taormina il codice “anti-abusivi” nel comparto turistico sarebbe dovuto entrare in vigore già da un pezzo. Il Consiglio comunale aveva deliberato l’introduzione del Codice Identificativo Comunale l’11 maggio 2021, poi c’era stato l’invito agli operatori a farsi avanti per ottenere il codice ma tutto si è fermato li. Si sa che da queste parti per far diventare qualcosa i tempi sono sempre biblici e allora la Regione ha tolto il cerino dalle mani del Comune di Taormina e ci ha pensato il Governo regionale ad anticipare la casa municipale taorminese e a sollevarla dal compito di stringere il cerchio nel “mare magnum” dell’extralberghiero presente in città.

Le strutture dell’extralberghiero di Taormina che vendono sulla rete ad oggi – per capirci – sono più di 1100, c’è chi e’ in regola e chi invece opera da tempo “nell’ombra”. Viviamo in un territorio caratterizzato anche questa estate da un boom di prenotazioni con affitti brevi di b&b, case vacanza e appartamenti e quelli che sono in regola e pagano regolarmente i tributi si sono scocciati (giustamente) perché in assenza del codice anti-abusivi sinora persiste la concorrenza sleale el’impossibilità di differenziare gli onesti dagli abusivi.

E allora il governo regionale ha annunciato nelle scorse ore l’avvenuta firma del decreto con il quale l’Assessorato al Turismo introduce il Cir, Codice identificativo regionale, delle attività ricettive e delle locazioni brevi a fini turistici.

“Il Cir – ha spiegato l’assessore Manlio Messina – permetterà di avere finalmente un quadro completo dell’offerta ricettiva regionale e, infatti, contiamo su una emersione importante di realtà che non operano in piena trasparenza. Nel decreto che porta la mia firma, inoltre, sono previste sanzioni anche per i portali di agenzie di viaggio che daranno spazio a strutture sprovviste del codice e quindi per noi abusive».

Il provvedimento si rivolge a tutte le strutture ricettive (ex legge regionale 27/96) compresi gli agriturismo, gli alberghi diffusi, i condhotel e i marina resort, ma anche agli alloggi per uso turistico in affitto per brevi periodi (inferiori a 30 giorni), comprese le “case vacanza”.

I titolari delle strutture ricettive dovranno adempiere a quanto disposto dal decreto assessoriali entro 30 giorni dal rilascio del Cir da parte della Regione. Anche per inserire denominazione e Cir negli annunci e nelle promozioni su piattaforme on line e sui social media c’è un mese di tempo, a far data dalla pubblicazione del decreto in Gazzetta ufficiale della Regione. Chi non adempie rischia una sanzione da 500 a 5 mila euro.

Il Codice identificativo regionale (Cir) verrà attribuito dal sistema di gestione dei flussi turistici “Turist@t”, istituito con decreto assessoriale del 2014. Le strutture ricettive già esistenti dovranno fare richiesta del codice attraverso l’apposita sezione della piattaforma, quelle di nuova istituzione dovranno inviare a “Turist@t” la copia della Scia inviata al Comune e richiedere l’inserimento in anagrafica e il rilascio del codice. Per le “case vacanza” il procedimento è simile: sia quelle già esistenti sia le nuove dovranno registrarsi in “Turist@t”, chiedere l’inserimento in anagrafica e il rilascio del Cir.

Per i titolari scatta anche l’obbligo di comunicare giornalmente, entro 24 ore dall’arrivo o della partenza, tramite il sistema di gestione dei flussi turistici “Turist@t”, i dati relativi agli arrivi e alle presenze, a fini statistici.

Il decreto si va ad inserire anche nella materia della promozione. I titolari delle strutture ricettive o degli alloggi in affitto, nonché chi esercita attività di intermediazione immobiliare o gestisce portali telematici o siti web, sono tenuti a pubblicare il codice Cir di ogni struttura negli annunci, nelle pubblicità e nelle prenotazioni. Il Cir dovrà essere ben visibile accanto alla denominazione. L’obbligo riguarda qualsiasi mezzo promozionale, anche le piattaforme ospitate da server che si trovano all’esterno dell’Unione europea.

Insomma la Regione ha anticipato quel che Taormina aveva impostato un anno fa ma che non ha poi concretizzato. E stando a questo decreto la “bella vita” per gli abusivi sembra agli sgoccioli. Per chi non è in regola ora rischiano davvero di essere ca….i amari.

ARTICOLI CORRELATI

POTREBBE INTERESSARTI

SEGUICI SUI NOSTRI SOCIAL

35,880FansMi piace
14,200FollowerSegui
My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.