HomeAperturaLa nuova vita dei "figli" di Mario: altra supernomina

La nuova vita dei “figli” di Mario: altra supernomina

Il governo Draghi è ormai un capitolo chiuso ma le vicende dei suoi ministri è decisamente una storia di stretta attualità. Uno dopo l’altro i componenti dell’allora esecutivo guidato da Mario Draghi stanno, infatti, ricevendo incarichi di prestigio. E si tratta di incarichi di primo, primissimo piano. E’ decisamente un 2023 “fortunato” per tutti quelli che facevano parte del “cerchio magico” del banchiere prestato a Palazzo Chigi.

Per i più influenti esponenti del governo Draghi stanno andando ad occupare posizioni strategiche che i “comuni mortali” possono soltanto desiderare nel profondo dei loro sogni: Unione europea, aerospazio e difesa e adesso anche il Vaticano.

Dopo la nomina al vertice di Leonardo di Roberto Cingolani, ministro della Transizione ecologica nell’esecutivo guidato dall’ex presidente della Bce ma decisamente molto apprezzato anche da Giorgia Meloni, non più di tre giorni fa, alla vigilia della ricorrenza della Liberazione, è arrivata la conferma che Luigi Di Maio è riuscito a trovare la “maniglia” giusta per farsi indicare come inviato speciale dell’Ue nel Golfo Persico.

E adesso ecco che arriva un altro colpo di scena: la sera del 25 aprile la sala stampa vaticana ha aggiornato il suo consueto bollettino giornaliero – che solitamente esce in tarda mattinata, salvo modifiche particolarmente importanti nell’agenda di Papa Francesco – per annunciare la nomina dei nuovi membri del dicastero per l’Evangelizzazione. Dopo una trafila di cardinali già a capo dei dicasteri più strategici d’Oltretevere, ecco un nome che non passa inosservato e che avrà certamente un peso nelle decisioni della politica estera pontificia: la “prof.ssa Marta Cartabia, presidente emerito della Corte Costituzionale italiana”, recita il comunicato vaticano. Posizione di assoluto rilievo, insomma, anche per l’ex ministro della Giustizia del governo guidato da Mario Draghi.

I più maliziosi fanno anche notare come tutte queste nomine stiano arrivando, una dopo l’altra, a distanza di pochi giorni. Ma di certo sarà soltanto una casualità. “Sono tutti miei figli, sono tutti miei figli”, diceva il protagonista di un noto film. Politicamente parlando, si intende.

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