TAORMINA – La pandemia è scomparsa dai radar mediatici, non fa più notizia ma ha lasciato danni e anche pesanti nel tessuto economico e sociale italiano e Taormina non fa eccezione. La guerra non sta facilitando il tentativo di risalire la china e a metterci il carico da novanta ci stanno pensando gli aumenti del costo delle materie prime, il caro benzina e l’impennata delle bollette.
Così nella Perla dello Ionio diversi imprenditori, per lo più i proprietari e gestori di piccole e medie imprese del comparto turismo e del commercio e della ristorazione, stanno cercando di fare quadrare i conti almeno per avviare la stagione. Il tentativo è quello di potersi mettere in pista, sperando che i prossimi mesi diano ossigeno alle casse e ai fatturati quasi azzerati dal biennio di emergenza sanitaria ed ulteriormente prosciugati da questo sciagurato inizio di 2022.
Vi avevamo raccontato qualche tempo fa di chi è in grande difficoltà e arrivare a chiedere anche 3 mila euro, poi da restituire nei 48 mesi successivi, per avere un minimo di liquidità. Ma, al di là dei casi limite che indubbiamente fanno una certa impressione, stando a quando emerge in queste ore, gli istituti di credito hanno ricevuto in queste recenti settimane richieste di sostegno economico per importi che stanno andando mediamente dai 5 ai 15 mila euro.
La richiesta è quella di condizioni vantaggiose per ottenere piccole somme che da un lato consentano di avere denaro fresco in tempi immediati, e dall’altro lato si guarda per forza di cose alla sostenibilità dell’operazione che si va a fare e alla successiva possibilità di rientrare su questo importo, perché d’altronde l’era del fondo perduto appartiene ad un’altra stagione geologica. E’ un pò come quando si va dal benzinaio e, non potendo fare il pieno, si cerca, perlomeno, di avere un minimo di carburante per muovere la macchina. I tempi sono duri, sempre più duri.
