HomeSiciliaItalia sindaco "fuoriclasse": Calenda lo incorona ma Siracusa lo spinge al bis

Italia sindaco “fuoriclasse”: Calenda lo incorona ma Siracusa lo spinge al bis

SIRACUSA – A Siracusa manca ancora un anno alle elezioni ma il momento spartiacque per le sorti della città aretusea arriverà già nei prossimi mesi con le valutazioni che farà il sindaco in carica Francesco Italia. Il primo cittadino ha fatto bene, nei suoi quattro anni alla guida della città ha fatto bene e si è dimostrato sul campo uno dei migliori amministratori siciliani della nuova generazione. Dopo la stagione politica vissuta al fianco di Giancarlo Garozzo, Italia si è scrollato in fretta di dosso i luoghi comuni di chi lo aveva semplicisticamente “etichettato” come il “delfino” del suo predecessore e di chi profetizzava che avrebbe governato in stretta continuità con il passato.

Garozzo ha rinnegato il sostegno dato a Italia (“Pentito di averlo scelto? Tutti sbagliamo nella vita”), contestandogli di aver “sfasciato” troppe cose rispetto agli anni in cui era stato vicesindaco, ma in politica e nella vita in generale i fatti sono sempre più ostinati dei punti di vista. Italia sta andando dritto per la sua strada, ha mostrato carattere e stoffa da leader politico. Ha dato prova di capacità e coraggio di andare avanti con la forza del suo progetto, ci ha messo la faccia anche quando sapeva che le sue scelte avrebbero creato tensioni e sarebbero state cavalcate dagli oppositori, ha ragionato non soltanto nel breve termine ma anche e soprattutto in una logica di prospettiva, con una visione del territorio improntata sulla valorizzazione dell’identità locale, non si è chiuso nel palazzo e si è cucito addosso il vestito scomodo ma fondamentale del sindaco che va negli uffici a vedere di persona come vanno le cose.

L’attuale sindaco di Siracusa ha fatto capire di non essere arrivato per caso al Vermexio, ha dato prova di leadership, sta governando con determinazione, non lesina schiaffi ma non perde il volto gentile che da sempre è la condicio sine qua non per tenere le redini di una comunità. Nel mezzo di questa legislatura è arrivato lo tsunami di una pandemia che avrebbe travolto chiunque, ci sono stati i rimpasti di Giunta ma Italia non si è lasciato impressionare, ha tenuto la barra dritta e ha resistito alla tempesta. Oggi Siracusa è una città modello in Sicilia, ha ottenuto una pioggia di finanziamenti. Siracusa si era già consacrata prima dell’emergenza Covid tra le perle italiane del turismo ed è tra le realtà che si stanno attrezzando per ripartire e riprendersi il terreno perso nel biennio di guerra. Ma soprattutto Siracusa è in corsa per lo straordinario traguardo di Capitale della cultura 2024 (con un investimento previsto di 40 milioni di euro), operazione che è stata confezionata con un lavoro di squadra nel quale Italia ha dato “carta bianca” a Fabio Granata, uno che in queste sfide impegnative si esalta e sa fare cose importanti.

Siracusa va nella direzione di un futuro roseo, e allora non è un caso che su Italia sia scattato il pressing “feroce” di Carlo Calenda che lo vuole protagonista di “Azione” a Roma. Calenda non ha fatto giri di parole in tv (in diretta su un’emittente nazionale): “Abbiamo mille amministratori in Italia e soprattutto il sindaco di Siracusa che è un fuoriclasse”. L’investitura è chiara e netta, Calenda spinge per convincere Italia a candidarsi in lista alle Nazionali del 2023. Azione è destinata a sfondare lo sbarramento 5%, probabilmente andrà anche oltre e per il sindaco di Siracusa c’è un seggio già pronto alla Camera.

Adesso è tutto nelle mani e nei ragionamenti che farà Italia. Potrebbe decidere di inseguire il grande traguardo di un posto in Parlamento, andare a Roma e servire la sua comunità dalla capitale, con un altro ruolo. Ma Italia potrebbe anche decidere di restare a Siracusa e ricandidarsi a sindaco nel 2023, con molte probabilità di essere eletto per un secondo mandato da una città che è dalla sua parte. I siracusani hanno apprezzato l’operato di Italia, le sue qualità politiche e l’approccio umano al suo ruolo. In tanti gli chiedono di riproporsi per la prima poltrona di Palazzo Vermexio.

Scettici e contestatori, d’altronde, non mancheranno mai, vale per chiunque e dovunque, ed il sindaco di Siracusa è un esempio importante di quel modo di fare politica che sa contemplare scelte talvolta impopolari ma che alla lunga pagano e ottengono il risultato più gratificante: convincere la gente a stare dalla parte del suo massimo rappresentante e dargli fiducia, compresi quelli (non pochi) che si sono ricreduti strada facendo.

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