HomeTN24TVIsraele-Hamas, c'è l'accordo: cessate il fuoco e rilascio ostaggi

Israele-Hamas, c’è l’accordo: cessate il fuoco e rilascio ostaggi

Dopo sei settimane di guerra il governo israeliano e il gruppo armato palestinese hanno raggiunto un accordo per una pausa umanitaria: nei prossimi giorni saranno liberati 50 ostaggi rapiti il 7 ottobre, in cambio di 150 prigionieri palestinesi e di quattro giorni di stop ai combattimenti. Israele e Hamas hanno raggiunto l’accordo per il cessate il fuoco. In una nota del ministero degli Esteri il Qatar ha annunciato un accordo tra Israele e Hamas, che prevede la pausa nei combattimenti e il rilascio di 50 ostaggi di Hamas, tra donne e bambini. “L’orario di inizio della pausa sarà annunciato entro le prossime 24 ore; durerà quattro giorni e sarà soggetta a proroga”, ha affermato Doha in un comunicato citato dai media internazionali.

Gli ostaggi, detenuti nella Striscia di Gaza, saranno rilasciati a gruppi di 12-13 persone saranno al giorno, a partire dalle prossime 24 ore. L’eventuale rilascio di altri dieci ostaggi comporterà un giorno di pausa in più. In cambio, il governo israeliano si è impegnato a rilasciare circa 150 tra donne e bambini palestinesi detenuti nelle carceri israeliane. Il Qatar aggiunge che il cessate il fuoco “permetterà l’ingresso di un numero maggiore di convogli umanitari e aiuti, compreso il carburante destinato ai bisogni umanitari”. L’accordo è stato raggiunto grazie alla mediazione di Egitto, Stati Uniti e Qatar.

“Accolgo con favore l’accordo volto a garantire il rilascio degli ostaggi presi dal gruppo terroristico Hamas durante il suo brutale attacco contro Israele il 7 ottobre”, scrive il presidente degli Usa, Joe Biden, che ha ringraziato lo sceicco Tamim bin Hamad al-Thani del Qatar e il presidente Abdel-Fattah al-Sisi dell’Egitto per la loro collaborazione. Anche la Russia vede con favore l’accordo, ha detto all’agenzia Tass la portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, sottolineando che Mosca ha chiesto il cessate il fuoco da quando i combattimenti si sono intensificati.

Se il cessate il fuoco è stato concordato è anche grazie alla forte pressione internazionale che ha convinto Tel-Aviv al dialogo. Un ruolo importante lo hanno giocato i familiari degli ostaggi, che hanno messo in piedi una campagna di alto profilo, “riportateli a casa”, per la liberazione dei parenti, e hanno incontrato i membri del gabinetto di guerra israeliano la sera del 20 novembre scorso. Dall’altro lato, la situazione umanitaria sempre più disperata a Gaza ha portato a diverse critiche da parte della comunità internazionale, che ha sollevato dubbi rispetto alla pesante offensiva militare israeliana. I continui bombardamenti, seguiti dall’operazione di terra hanno causato una crisi civile: cibo, acqua, carburante e medicinali scarseggiano disperatamente, 1,7 milioni di persone su 2,3 ​​milioni sono state sfollate e solo 10 ospedali su 36 sono funzionanti. In un sondaggio della Reuters, Il 68% dei cittadini statunitensi la scorsa settimana ha dichiarato di sostenere un cessate il fuoco, chiedendosi se la risposta militare di Israele non fosse andata troppo oltre.

Fonte: Euronews Italia

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