Ore drammatiche in Emilia Romagna per l’alluvione che ha colpito un territorio devastato e dove si contano 40 mila sfollati. «Abbiamo due metri d’acqua, i sacrifici di una vita sono andati perduti». A parlare è Antonella, la proprietaria di una delle case invase dal torrente Magni, alle porte di Ravenna. È tracimato in località Bassette, la strada che porta verso Sant’Antonio, zona caratterizzata da ampie campagne. La fine dell’incubo per l’Emilia-Romagna sembra ancora lontana: oggi, 20 maggio, il numero delle persone che hanno dovuto lasciare la propria casa a causa dell’alluvione ha superato la soglia delle 36.600. Lo riferisce la Regione. Sono 4.963 (di cui 3.652 nel ravennate, 798 nel bolognese, 509 nel forlivese-cesenate e 4 nel riminese) le persone accolte in albergo e nelle strutture allestite dai Comuni: scuole, palazzetti e palestre. Mentre è già possibile stimare che finora le frane e il maltempo di questi giorni hanno provocato miliardi di euro di danni alle strade, in particolare quelle appenniniche. Lo ha dichiarato la vicepresidente dell’Emilia-Romagna con delega alla Protezione civile, Irene Priolo. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni raggiungerà già domani, nel pomeriggio, la regione, per un sopralluogo nelle aree colpite dall’alluvione.