TAORMINA – “Io e la mia famiglia siamo vivi ma qui attorno è una desolazione, una cosa pazzesca, mai vista. Abbiamo combattuto contro le fiamme senza che ci fosse un canadair, nessun elicottero. Una casa è distrutta, la gente non voleva andare via e c’è chi è corso in lacrime a salvare gli animali. Non ci sono parole”. La testimonianza scioccante è quella di Nicola Salerno, stimato manager del turismo ed ex assessore del Comune di Taormina, che abita a Trappitello nella zona colpita dall’incendio di contrada Vareggio, che dai terreni dell’ex golf si è esteso sino alle aree circostanti.
“In due minuti siamo stati raggiunti dalle fiamme – spiega Salerno -. Non c’era nessun elicottero, i nostri li mandiamo in Grecia mentre qui si brucia. E chi ci salva? In questa zona abitano 20 famiglie e altri sono rimasti in casa, c’era il panico totale. Io, mia moglie e mio figlio per fortuna ci siamo salvati, la nostra casa è in cemento ma attorno è bruciato tutto e una villa è stata distrutta. In un attimo si è scatenato l’inferno, una cosa da non credere. La mia auto non si è salvata, non ho fatto in tempo a strapparla alle fiamme e così anche due altri mezzi. Una collina intera è devastata, una cosa incredibile. L’importante è che grazie a Dio siamo vivi”.
“Maledetti bastardi, non c’è pieta per chi accende gli incendi. Questo non è un colpo di testa, è gente che non tiene niente nel cuore e nel sangue”, è lo sfogo (condivisibile) di Salerno.
All’amico Nicola e alla moglie Beate va l’augurio di poter superare prontamente questa drammatica esperienza. A loro mandiamo un forte abbraccio, rinnovando anche noi con loro l’auspicio che i farabutti che hanno compiuto questo scempio possano essere individuati e puniti. Senza pietà.
