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In Italia 5,5 milioni di poveri. E Di Maio festeggiava…

Il XXI Rapporto Caritas su povertà ed esclusione sociale, intitolato “L’anello debole”, mostra e conferma – ove mai qualcuno non l’avesse ancora capito – l’impressionante aumento della povertà in Italia.

Il pensiero corre, inevitabilmente, alla scena grottesca di un politico, tale Luigi Di Maio, ex ministro dei governi Conte (1 e 2) e Draghi che dopo l’approvazione di una manovra, la sera del 28 settembre 2018 si affacciò al balcone di Palazzo Chigi e festante gridò: “Abbiamo abolito la povertà”. Quell’annuncio veniva dato non da un “cazzaro” qualsiasi di strada o sul web ma dall’allora vicepremier del governo italiano, che in realtà di fesserie e cose incoerenti ne dirà e farà poi a profusione sino al de profundis dello scorso 25 settembre. Difficile dire se quell’espressione sulla povertà, rivista e riletta adesso, faccia più ridere o piangere. Di certo le cose sono andate molto diversamente da quanto aveva esclamato Di Maio, ora – politicamente parlando – caduto in disgrazia.

La povertà non è stata abolita ed anzi si è moltiplicata. “La povertà assoluta nel 2021 conferma i suoi massimi storici toccati nel 2020, anno di inizio della pandemia di Covid”, fa sapere in queste ore la Caritas. “Le famiglie in povertà assoluta risultano 1.960.000, pari a 5.571.000 persone (il 9,4% della popolazione residente). L’incidenza si conferma più alta nel Mezzogiorno (10% dal 9,4% del 2020), mentre scende in misura significativa al Nord, in particolare nel Nord-Ovest (6,7% da 7,9%)”.

Il testo del Rapporto prende in esame le statistiche ufficiali sulla povertà e i dati di fonte Caritas, provenienti da quasi 2.800 Centri di Ascolto su tutto il territorio nazionale. “In riferimento all’età – si legge -, i livelli di povertà continuano a essere inversamente proporzionali all’età: la percentuale di poveri assoluti si attesta infatti al 14,2% fra i minori (quasi 1,4 milioni bambini e i ragazzi poveri), all’11,4% fra i giovani di 18-34 anni, all’11,1% per la classe 35-64 anni e al 5,3% per gli over 65 (valore sotto il la media nazionale). Tra il 2020 e il 2021 l’incidenza della povertà è cresciuta più della media per le famiglie con almeno 4 persone, le famiglie con persona di riferimento di età tra 35 e 55 anni, i bambini di 4-6 anni, le famiglie degli stranieri e quelle con almeno un reddito da lavoro. È cresciuta meno della media per le famiglie piccole, con anziani, composte da soli italiani”.

I numeri raccontano una realtà da brividi, nella quale al netto di quell’annuncio tragicomico di Di Maio, è la politica italiana nella sua interezza, di sinistra e di destra che ha fallito sino a questo momento. Ed è quella stessa politica che deve smetterla di litigare per le poltrone e prendersi la responsabilità, tutta e fino in fondo, di muoversi immediatamente per fare stavolta qualcosa di buono in favore della gente. C’è da salvare chi non ce le fa più, c’è da aiutare chi non ha più neanche un pezzo di pane. Bisogna fare in fretta. Ora o mai più.

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