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I lager di Putin: Ucraina al gelo e al buio, l’Europa se ne frega

“Con le temperature sotto zero, milioni di persone sono senza riscaldamento, luce, acqua. Questo è un chiaro crimine contro l’umanità”. Lo ha detto e fatto capire senza giri di parole il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a chi fa finta di non vedere quello che sta accadendo in Ucraina nella fase più cruenta di una guerra che non solo non è approdata ad una tregua ma sta approdando all’orrore peggiore. Milioni di persone sono esposte al rischio di restare al freddo e al gelo e di morire quindi in condizioni disumane, senza elettricità e senza neppure acqua.

Zelensky lo ha ripetuto parlando in video alla riunione del Consiglio di Sicurezza Onu. “Dobbiamo guidare il mondo fuori da questa strada senza uscita. Ci servono le vostre decisioni”. “Vladimir Putin è determinato a ridurre le infrastrutture energetiche ucraine in macerie. Ha deciso che se non può prendere l’Ucraina con la forza, congelerà il paese”, a sua volta ha detto l’ambasciatrice americana all’Onu, Linda Thomas-Greenfield, parlando in Consiglio di Sicurezza. E ribadendo che gli Usa stanzieranno altri 400 milioni di dollari in aiuti militari a Kiev per “resistere all’attacco russo”.

Ma il punto è un altro ed è abbastanza chiaro: quanto altro tempo servirà dalle parti di Bruxelles per realizzare che Putin vuole costringere l’Ucraina alla resa lasciandola, nel modo più spietato, al buio e al freddo e trasformando un Paese intero in una trappola come dei moderni lager nazisti. Le bombe non cadono più sui civili ma sulle infrastrutture essenziali, per devastare la rete elettrica e aggravare i disagi, anzi la disperazione, della gente.

L’Onu, l’Europa e chi ha il potere e dovere di intervenire, vuole continuare a portare avanti la strategia del nulla totale che sino a questo momento ha lasciato condurre ai russi la loro guerra indisturbati?

L’aiuto agli ucraini si sta limitando al rifornimento bellico, a suon di armi che da un lato danno modo alla resistenza di contrastare i militari russi ma che poi, al contempo, si traducono in un modo a “doppio taglio” di far andare avanti ad oltranza una guerra nella quale la Russia ora vuole lasciare al freddo la popolazione e farla morire sotto le bombe e asfissiata dalle rigide temperature. E la diplomazia? Esiste ancora? Dopo mesi di fallimento totale c’è qualche “capoccione” che avrà la capacità di aprire un canale di dialogo con la Russia per mettere fine a questa mattanza giunta ormai al suo 275esimo giorno?

L’Ucraina sta diventando un lager a cielo aperto. Al caldo dei salotti e nel comodo dei divani, l’Europa ha qualche briciolo di idea per fermare la guerra o il piano è quello di proseguire così? Ah già, ci diranno che bisogna stare attenti perché si rischia la Terza Guerra Mondiale. Intanto in Ucraina la popolazione muore e il freddo killer rischia di portare l’estrema unzione. Tra l’ipocrisia e l’indifferenza dei soliti “sotto i capelli niente” di Bruxelles.

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