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Hotel, 1 mld di investimenti in Italia: le città d’arte e Taormina dominano la scena

La pandemia è sempre più lontana ed è tempo del grande rilancio per il settore alberghiero in Italia, con gli investitori che puntano sempre di più sulle mete iconiche del turismo. “Il settore alberghiero nel Bel Paese – come evidenziato da Il Sole 24 Ore – vive una rinascita post Covid che ha portato gli investimenti a superare il miliardo di euro nei primi nove mesi 2023, in un panorama di crisi che coinvolge molti altri settori come gli uffici. Con la prospettiva di chiudere l’anno a quota 1,2-1,4 miliardi”.

Uno studio di Cushman & Wakefield ha fotografato la situazione. «Tra i segnali emerge la capacità dell’alberghiero italiano di recuperare la crisi pandemica e tornare a livelli di occupazione del 2019», ha rimarcato Alessandro Belli, a capo dell’area hospitality di Cushman & Wakefield, confermando i dati di Operator Beat, indagine su un campione di operatori attraverso la quale si traccia il sentiment e l’attrattività dei vari mercati europei. Gli operatori internazionali guardano all’apertura di strutture lifestyle, ma cresce anche e soprattutto l’attenzione per il lusso.

“Diverse sul territorio le operazioni. L’ultima in ordine di tempo e prima per valore è la vendita da parte di Orion del Six Senses di Roma al gruppo Statuto per 245 milioni di euro. Un’operazione imbastita da un anno, dopo che Orion aveva acquisito Palazzo Salviati Cesi Mellini nel 2019, ex sede della Banca di Roma. Il costo a camera di 2,4 milioni di euro stabilisce un nuovo record italiano”. E Statuto è ormai pronto a mettere a segno un’altra importante operazione a Taormina, dove nel 2023 il suo “San Domenico Palace”, gestito da Four Seasons, è stato premiato come Best Hotel nel mondo. Adesso nella Perla dello Ionio l’immobiliarista avrebbe deciso di puntare su un’altra importante struttura dell’hotellerie locale.

Altre operazioni interessanti potrebbero concretizzarsi nel panorama dell’hotellerie di Taormina, dove alberghi a 4 e 5 stelle sono oggetto di diverse trattative, nel mirino di catene internazionali e fondi di investimento pronte ad inserirsi nel territorio siciliano.

“Intanto – ha rimarcato Il Sole 24 Ore – Oaktree ha dato mandato, secondo indiscrezioni, a Rothschild per la vendita degli alberghi acquistati da Castello Sgr, mentre pochi giorni fa Palace resort è salita dal 75% al 100% di Baglioni con l’intenzione di espandersi ulteriormente in Italia. Sempre in questo contesto la vendita di Alpitour da parte di Tamburi Investment partners. Ma non è finita qui. Si attende nelle prossime settimane la firma definitiva per la cessione del 49% del capitale del gruppo Rocco Forte ai sauditi di Pif, Public Investment Fund”, che a quel punto potrebbe presto partire all’assalto di un hotel a Taormina, obiettivo da tempo cerchiato in rosso nell’agenda di Sir Forte.

Nel termometro dell’interesse generale degli operatori ci sono, insomma, le città d’arte e a ruota Taormina, destinazione di riferimento del Sud Italia. L’attenzione si concentra su Venezia, Milano, Roma e Firenze e poi c’è Taormina. A seguire altre località, sempre al Sud Napoli e Palermo, ma anche la Costiera Amalfitana e al Nord il Lago di Como e nuove destinazioni come le Dolomiti.

Sono tornati soprattutto i turisti americani, che erano rimasti bloccati per quasi due anni dal Covid e che hanno oggi sostituito in parte la domanda da Russia e Cina. Gli europei hanno prenotato vacanze anche fuori stagione grazie al clima estivo protratto fino a ottobre. Tornando alla ricerca C&W, da segnalare anche la crescita dell’Adr, acronimo di Average Daily Rate (tariffa media giornaliera) che ha superato i livelli del 2019 di oltre il 40% nel primo semestre del 2023, battendo l’inflazione generale in Italia.

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