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Guerra a lungo termine, resistenza e sofferenza degli ucraini

La giornalista Valérie Gauriat, di Euronews, è stata a Kyiv e nel Donbass, per vedere come la popolazione ucraina sta affrontando un conflitto che è diventato parte della loro vita quotidiana.

In una piovosa giornata di febbraio Antonina e alcune decine di donne si sono radunate per le strade di Kyiv per manifestare a favore di termini di servizio più brevi per i soldati mobilitati al fronte fin dai primi giorni di guerra. “Mio marito è stato in zona di combattimento per due anni – dice Antonina -. In tutto questo tempo ha avuto solo 30 giorni di vacanza. I nostri uomini dovrebbero essere sostituiti da qualcuno, dovrebbero avere il tempo di riposare. E dopo, se vogliono tornare, allora va bene”.

Un’assenza che si fa sentire e che viene affrontata in modi diversi. Ogni sabato, in un luogo tenuto segreto alla periferia della capitale ucraina, gruppi di donne vengono a seguire sessioni di addestramento militare, sotto l’egida di “Ukraine Walkyrie”, un’associazione fondata da Daryna Trebukh, dopo il ritiro delle truppe russe dalla regione di Kyiv nel marzo 2022.

“Dopo quanto accaduto a Bucha, Irpin, le nostre donne erano indifese, erano sotto occupazione e non sapevano come proteggersi – dice Trebukh -. Così ho deciso di avviare questa scuola di sopravvivenza, per insegnare alle donne come proteggersi”. Lei e i suoi allievi si aspettano una guerra di lunga durata. Il marito di Kateryna è in prima linea da due anni. “Mia figlia compirà 14 anni tra pochi mesi, l’età in cui le è permesso di iniziare l’addestramento militare, non con armi vere e proprie, ma con lo strike-ball, per esempio – dice Kateryna dopo un’esercitazione di tiro -. Vorrei che non fosse così, ma la guerra potrebbe far parte del suo futuro”.

Anche gli studenti ucraini devono adattarsi alla guerra. In uno dei laboratori di ricerca del prestigioso Istituto Politecnico di Kyiv, il ventenne Ivan e il suo team sono impegnati nell’assemblaggio di una barella elettronica che può essere controllata a distanza per trasportare i soldati feriti lontano dalla linea del fronte. “Ci vogliono 3 o 4 persone per trasportare un soldato ferito con l’equipaggiamento – dice Ivan -. Ma con questa basta metterlo sulla barella e portarlo via a distanza”.

Oltre a partecipare allo sforzo bellico, gli studenti hanno ambizioni per il futuro. “Stiamo acquisendo competenze con questo progetto – dice Ivan -. Il mio sogno è far sviluppare l’Ucraina, creare imprese moderne che producano cose nuove e competitive. Abbiamo un enorme potenziale”.

Fonte: Euronews Italia
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