HomeSaluteGiornata mondiale della sindrome di Down: inclusione significa esserci

Giornata mondiale della sindrome di Down: inclusione significa esserci

Oggi, 21 marzo è la ricorrenza dedicata alla sindrome di Down, la più comune causa genetica di disabilità intellettiva. Il tema scelto dalla comunità internazionale come spiega anche il portale dell’Associazione Italiana Persone Down (AIPD), punta sul claim “Inclusion Means…”, per sottolineare come, nonostante tutto, le persone con sindrome di Down e altre disabilità intellettive oggi “non beneficino di una piena ed effettiva partecipazione e inclusione nella società”.

La sindrome di Down è la più comune causa genetica di disabilità intellettiva ed è legata alla presenza, parziale o totale, di un cromosoma 21 in sovrannumero (trisomia 21). Secondo le stime l’attuale prevalenza nella popolazione generale varia tra 1:1000 e 1:2.000 nati.

“La Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità spesso fa riferimento al tema dell’inclusione”, si legge sul portale dell’Associazione Italiana Persone Down. “Se è ampiamente accettato che tutti dovrebbero avere le stesse opportunità, partecipare alle stesse attività e godere delle stesse esperienze nella vita, nella realtà le persone con sindrome di Down e altre disabilità intellettive oggi non beneficiano di una piena ed effettiva partecipazione e inclusione nella società”. Da qui l’idea di sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema, con una serie di iniziative, tra cui una campagna social curata dall’Associazione, per raccontare, attraverso 10 volti e altrettante storie, l’inclusione che si realizza ogni giorno nelle vite delle persone. “Inclusione significa accesso, significa accoglienza, significa appartenenza e soprattutto significa partecipazione. Le persone con sindrome di Down e tutte le persone con disabilità devono poter esercitare il diritto all’inclusione nei contesti di vita secondo il principio di uguaglianza e di pari opportunità, come cita la Convenzione Onu del 2006 sui diritti delle persone con disabilità”, ha sottolineato Tiziana Grilli, presidente di AIPD. “Ogni persona con disabilità è cittadino della sua comunità con la sua unicità irripetibile, con quello che può dare, con i suoi desideri ed anche con i suoi bisogni”, ha poi aggiunto.

Nel nostro paese un bambino ogni 1200 nasce con la sindrome di Down, una condizione genetica alla base della più comune forma di disabilità intellettiva nel mondo. Fino a non molti anni fa si pensava che questi bambini sarebbero stati per sempre dipendenti dai loro genitori. “Noi, invece, – evidenzia Aipd – li abbiamo sempre considerati una risorsa con un grande potenziale, capace di contribuire allo sviluppo e all’arricchimento della nostra società. Per questo, dal 1979, ci impegniamo per fare la differenza nel mondo che li accoglierà”.

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