HomeSiciliaGalvagno: "Mi butterei nel cassonetto se dovessi farmi corrompere per un abito"

Galvagno: “Mi butterei nel cassonetto se dovessi farmi corrompere per un abito”

“Mi ha fatto piacere che con una interlocuzione con i pm, neppure tanto breve, senza avere elementi o avere la possibilità di studiare sulle accuse che mi venivano mosse, qualsiasi genere di utilità personale, forse ingigantita dalla stampa, sono state escluse. Mi butterei piuttosto nel cassonetto di Paternò se mai dovessi farmi corrompere per un abito, ma neppure per tutto l’oro del mondo. E neppure per una palestra”. Così il presidente dell’Ars, Gaetano Galvagno all’Adnkronos.

“Ho scoperto solo ora che G.P. è il proprietario di una palestra, non lo conoscevo neppure – spiega Galvagno -. Io sono iscritto alla Virgin, tra l’altro…. E poi, la macchina a noleggio. Parliamo di 78 euro di noleggio alla signora D. Non so se questo genere di corruzione sia sostenibile… Per fortuna queste banalità sono state levate. Sono abbastanza fiducioso che riuscirò a dimostrare lo stato dell’arte”. Queste le parole di Galvagno a margine dell’Etna Forum, dell’inchiesta per corruzione che lo vede coinvolto. Tra le accuse della Procura di Palermo a carico di Galvagno c’è anche l’acquisto di un abito. Un’accusa che Galvagno respinge.

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