HomeAttualità e CronacaFondazione Taormina Arte: il nuovo corso funziona, ora il rilancio è possibile

Fondazione Taormina Arte: il nuovo corso funziona, ora il rilancio è possibile

TAORMINA – Il nuovo corso della Fondazione Taormina Arte fa sperare in un futuro roseo per il festival internazionale, giunto quest’anno alla sua quarantesima edizione. L’assessorato al Turismo, con apposito decreto, nei giorni scorsi ha ratificato in via definitiva lo statuto dell’ente culturale, di cui fanno parte la Regione Siciliana e il Comune di Taormina.

Funziona, in particolare, l’assetto al vertice di TaoArte, che in passato aveva vissuto sistematiche “turbolenze” e sofferto continue ingerenze continue esterne e che si sta lasciando alle spalle gli anni complicati, con una gestione mirata dei conti e delle iniziative, tracciando un orizzonte più ampio, nel quale emerge la volontà concreta di farsi trovare pronti alle sfide del futuro.

Si stanno creando le condizioni per guardare ai prossimi anni decisamente con una maggiore serenità e lungimiranza.

Al vertice della Fondazione TaoArte c’è adesso la novità della presenza del sovrintendente Ester Bonafede, la prima donna al timone di TaoArte. Già sovrintendente della Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana (FOSS), in passato anche componente del Cda del Teatro Massimo, Bonafede non ha perso tempo nel calarsi nella realtà di Taormina e della Fondazione TaoArte. L’architetto Bonafede si sta facendo apprezzare, dando prova di una spiccata capacità di fare squadra e di interagire con il territorio ed integrarsi con lo stesso. Lavora con autorevolezza ma in silenzio per il presente, cercando di porre le basi per il futuro di TaoArte, che può e deve essere punto di riferimento dell’offerta culturale ed artistica, non soltanto nel primo polo turistico isolano, ma più in generale nell’intera Sicilia. Bonafede è una protagonista della politica siciliana eppure il suo stile è antitetico alla tentazione dei proclami, semmai all’insegna di un pragmatico “low profile”: punta, in particolare, su una visione della Fondazione che non dovrà più essere quella di un perimetro ristretto o improvvisato. Sembra volgere al termine l’epoca del navigare a vista e la prospettiva più ampia e coraggiosa è quella di un percorso programmatico a lungo termine. La sovrintendente lavora così al cambio di passo di questa storica realtà.

Il Commissario straordinario, Bernardo Campo, a sua volta, sta portando al traguardo l’operazione di risanamento di un ente che, ad un certo punto, era zavorrato da 5 milioni di debiti. Il fardello del passivo pregresso è ormai quasi azzerato, il peggio è alle spalle con il sostegno determinante della Regione Siciliana, che si è fatta carico della gestioni infelici e del rilancio di TaoArte. Campo, in particolare, ci ha messo del suo e ha già lasciato la sua firma. E’ andato fino in fondo nel determinare la svolta che – innegabilmente – a Taormina veniva da più parti auspicata, da lungo tempo, di una ricomposizione degli enti soci di Taormina Arte, consegnando al governo regionale una versione finale dello Statuto che ha certificato la fuoriuscita del Comune di Messina e dell’ex Provincia di Messina, due realtà che – per quanto concerne la presenza in TaoArte – ormai da un pezzo non incontravano più il gradimento della comunità taorminese e che avevano rappresentato una spina al fianco per TaoArte stessa, spingendosi in passato sino a mettere in minoranza il Comune di Taormina e addirittura provando, ad un certo punto, il colpo di mano di una Fondazione senza la Regione. Ma ci sono altri fatti di rilievo nell’attuale gestione commissariale: Campo ha portato TaoArte al riconoscimento di festival internazionale e non si è lasciato impressionare neanche da due anni tremendi di pandemia, nei quali le attività della Fondazione sono andate avanti e hanno dato alla città un segnale di speranza verso il ritorno alla normalità.

Va detto che, al netto dei passati timori paesani di una TaoArte “palermocentrica”, la Regione non sta facendo mancare il suo sostegno. Attraverso risorse puntuali, il Governo Musumeci, con l’apporto del presidente Nello Musumeci e dell’assessore Manlio Messina, e con la collaborazione dell’Ars, ha salvato la Fondazione dal baratro e la sta accompagnando ad un domani certamente diverso dal paradosso dei troppi anni in cui Palermo finanziava puntualmente il festival senza poi avere persino diritto di dire la propria e altri (Messina in primis) “comandavano” TaoArte e spadroneggiavano sino ad arrogarsi il diritto di creare una voragine che aveva messo a rischio l’esistenza stessa di TaoArte.

TaoArte si sta rilanciando e c’è un aspetto di non secondaria importanza da evidenziare che è quello del ruolo costruttivo avuto dal sindaco di Taormina, Mario Bolognari, che in attesa di insediarsi alla presidenza del futuro Cda della Fondazione (nella qualità di sindaco pro-tempore), si sta muovendo sulle dinamiche di TaoArte con un modus operandi rassicurante e pienamente collaborativo.

Bolognari conosce bene TaoArte, ha messo in campo la sua lunga esperienza istituzionale e ha fatto la sua parte in maniera ineccepibile, sapendo che c’era bisogno soprattutto di ridare stabilità al festival, ricreare un clima di fiducia dentro e attorno alla struttura. Il primo cittadino partecipa attivamente ed in armonia con la Regione alla “ricostruzione” di un ente che per vari aspetti si era fermato proprio agli anni delle prime due sindacature di Bolognari (il decennio 1993-2002, per intenderci, in cui, ad esempio, il Tao Film Fest aveva vissuto stagioni molto apprezzate e di respiro internazionale).

Insomma, le difficoltà, come la vita insegna, non mancheranno mai e neanche in questo contesto, ma le premesse sembrano decisamente essere incoraggianti per TaoArte, che respira, rialza la testa e all’orizzonte (ri)vede una prospettiva reale di rilancio ed un futuro degno della sua storia.

ARTICOLI CORRELATI

POTREBBE INTERESSARTI

SEGUICI SUI NOSTRI SOCIAL

35,880FansMi piace
14,200FollowerSegui